il caso migranti

Delegazione del Ministero dell'Interno al Campo profughi di Ventimiglia - Foto e Video

Il sindaco Scullino chiede la riapertura del Campo gestito dalla Caritas a Roverino che il prefetto aveva chiuso a nuovi accessi

Delegazione del Ministero dell'Interno al Campo profughi di Ventimiglia - Foto e Video
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E' arrivata poco dopo le 12,30 la delegazione del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell'Interno, guidata dal prefetto Michele Di Bari. "Il ministro Lamorgese ci tiene molto a Ventimiglia" le prime parole di Di Bari dopo i convenevoli e il saluto affettuoso al sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino che ha atteso l'arrivo della delegazione ministeriale accompagnato dal prefetto di Imperia Alberto Intini, presso il Campo Roja gestito dalla Caritas a Roverino, che ospita circa un centinaio di migranti.

Come noto il Sindaco Scullino ne ha chiesto la riapertura dopo l'aumento degli arrivi di migranti registrato nelle ultime settimane. Ma il Prefetto non aveva accolto la richiesta. Intini ne aveva disposto la chiusura a nuovi accessi dopo i tre casi di covid registrati nelle settimane precedenti.

Il Prefetto Michele Di Bari, a capo della delegazione

"Questo tema che da anni è sul tappeto, a Ventimiglia, non richiede ricette miracolistiche, ma pragmatiche, ovvero capaci di incidere nella quotidianità". Lo ha dichiarato, stamani, il prefetto Michele Di Bari, a capo delle delegazione del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del ministero dell'Interno, giunta a ventimiglia per un sopralluogo sui flussi migratori e, in particolare, al centro di accoglienza del Parco Roya. "C'è tanta collaborazione istituzionale da parte di tutti -  ha aggiunto al termine dell'ispezione - abbiamo piena consapevolezza che è un tema (quello dell'immigrazione, ndr) che esige risposte multiple e diversificate ed ho trovato un terreno fertile a livello istituzionale, perché tutto ciò possa avere presto una inversione di tendenza, come pure la gestione del centro". Ha quindi concluso: Il disagio che tutti noi avvertiamo è il motivo per cui il ministro Lamorgese mi ha inviato qui con i miei collaboratori". La delegazione si è poi recata in Prefettura, a Imperia, per un incontro istituzionale, alla presenza delle maggiori cariche della provincia, per decidere le strategie di contenimento dell’immigrazione.

Marsha Cuccuvè, direttrice del centro per la Cri

“Sono 42 gli ospiti del centro di accoglienza del Campo Roya di Ventimiglia, in prevalenza bengalesi, pachistani, nigeriani e sudanesi". Lo ha dichiarato, stamani, la coordinatrice del centro per la Croce Rossa, Marsha Cuccuvè, a margine della visita delle delegazione del dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del ministero dell'Interno. Cuccuvè ha poi sottolineato che la capienza del campo è di 460 ospiti, anche se dal 16 aprile, momento in cui è stata dichiarata la quarantena per un migrante, non si registrano più ingressi. Lo stesso prefetto di Imperia, Alberto Intini, aveva sottolineato non molto tempo fa che il centro sarebbe rimasto chiuso per motivi sanitari. Al momento sono trentanove uomini e tre donne.

Gaetano Scullino

"Siamo consapevoli di essere in una città di confine ma non possiamo continuare a essere portatori di situazioni di illegalità o di continuo arrivo di persone che vogliono andare in Francia e vengono continuamente respinte".Lo ha dichiarato il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, a margine dell'ispezione ministeriale al campo Roya. "Chiediamo un intervento definitivo - ha aggiunto il primo cittadino -. 
Questo è un campo di transito, che però c'è da cinque anni e non è più di transito. Non vogliamo assolutamente che diventi un campo di accoglienza, un Car, anche perché il Car a Ventimiglia non può essere formato perché Ventimiglia è città di confine". Finché c'era un transito, ok, ma ora il transito non c'è più quindi non so cosa potranno fare di questo. Desideriamo un intervento particolare per Ventimiglia, perché la qualità della vita deve migliorare e deve farlo attraverso un intervento nazionale". Secondo Scullino: "Il fatto che sia arrivata da Roma una commissione presieduta da un prefetto, quindi finalizzata a trovare una soluzione per la città di Ventimiglia è finalmente motivo di tranquillità, mi auguro che si arrivi ad una soluzione definitiva".

Flavio Di Muro

Auspico un intervento subito, deciso da parte del Ministero, perché abbiamo il timore che Ventimiglia possa rivivere alcuni brutti momenti che vogliamo lasciare al passato. Questa preoccupazione è giustificata dai numerosi sbarchi che si stanno susseguendo sulle coste siciliane e noi ventimigliesi sappiamo cosa significa un incremento di flussi migratori: significa arrivare all'imbuto a Ventimiglia perché la Francia continua a non far passare i migranti.

Chiudere o aprire il campo?

Questo è un problema secondario. Per Ventimiglia ci vuole un piano straordinario che contempli l'aumento dei controlli sui treni perché è impensabile che i migranti possano attraversare tutta Italia, superare varie Prefetture, varie Questure, vari Comuni e arrivare qui anche irregolari. Serve un controllo almeno sulla linea ferroviaria Savona - Ventimiglia per intercettare i migranti e portarli nelle strutture preposte. Poi serve un aumento delle forze dell'ordine in città. E quindi serve un piano di trasferimenti attivo h24 che identifichi i migranti in città e li porti fuori. Per questo dico che problema sul Campo Roja è secondario: perché se un migrante è all'interno del campo e non ha titolo per starci, un migranti è fuori dal campo Roja e comunque non ha titolo per starci allora non deve stare a Ventimiglia.  Se il campo Roja è una struttura di attrattività per far venire i migranti a Ventimiglia, allora va chiuso subito. Però ripeto, è nato per avere una valvola di sfogo rispetto a quelli che erano bivacchi alla stazione di Ventimiglia o in alcune aree di Ventimiglia. Quindi: chiusura sì, ma contestualmente deve esserci un piano straordinario di trasferimento dei migranti da Ventimiglia.

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L'intervista al prefetto Michele Di Bari

Di Bari ha poi detto, all'uscita dal Campo Roja e prima di recarsi in Prefettura a Imperia per il vertice con tutti i responsabili dei vari settori, che "il tema esige risposte multiple e diversificate perché è un tema che riguarda da anni Ventimiglia e non richiede ricette miracolistiche, ma pragmatiche. Ho trovato terreno fertile perché si possa avere a breve un'inversione di tendenza".

L'intervista al Sindaco Gaetano Scullino

Il sindaco Scullino ha ribadito che "Ventimiglia non può farsi carico di ospitare persone che girano per Ventimiglia senza fissa dimora perché dalla Francia li respingono. E' così da 5 anni. Ora sono 200-300 e continuano ad arrivare e con l'estate la situazione peggiorerà"

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