L'ENNESIMA AGGRESSIONE ORMAI

Detenuto minaccia agente con lametta in carcere a Sanremo

Un detenuto nordafricano con disturbi mentali, recluso presso le carceri di Sanremo, ha tentato di colpire un agente di polizia penitenziaria

Detenuto minaccia agente con lametta in carcere a Sanremo
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detenuto ha minacciato agente con una lametta

Un detenuto nordafricano con disturbi mentali, recluso presso le carceri di Sanremo, ha tentato di colpire un agente di polizia penitenziaria minacciandolo con una lametta. Secondo fonti interne, pare che l'autore del gesto volesse uscire a tutti i costi dal piano detentivo, dove era ristretto, per recarsi nell'infermeria del carcere. Si tratta di un soggetto già noto per questi tipi comportamenti, infatti lo stesso risulta aver espiato un periodo di osservazione psichiatrica presso la Casa Circondariale di Torino.

A denunciare l’accaduto è il sindacato Uspp

“Il fatto è avvenuto nel primo pomeriggio dell’8 luglio, a ridosso della cerimonia del 205mo Anniversario di fondazione della Polizia Penitenziaria, celebrata a Genova, che noi, come USPP, abbiamo deciso di disertare – commenta il segretario regionale Guido Pregnolato – i poliziotti penitenziari non hanno nulla da festeggiare. Il fatto accaduto a Sanremo è la fotografia delle condizioni in cui sono costretti a lavorare gli agenti dentro le carceri: senza dispositivi di difesa personale, semplicemente armati di coraggio e senso del dovere, lasciati soli in un piano a vigilare più di 40 detenuti tra cui anche soggetti affetti da patologie psichiatriche che non dovrebbero trovarsi lì e che il più delle volte creano disordini e aggrediscono gli operatori”.

Prosegue: "L’episodio accaduto nella 3^ sezione che ha visto coinvolto un giovane agente non può passare inosservato. Non siamo più disponibili a tollerare il lassismo, raccogliendo le continue proteste dei colleghi che non ce la fanno più a fare da “bersagli” su cui detenuti violenti e psichiatrici possono scatenare la propria rabbia. Auspichiamo in una pronta risposta disciplinare da parte dell’Amministrazione e nel trasferimento immediato del detenuto, ma soprattutto in azioni concrete a tutela dell’integrità psico fisica degli agenti di polizia penitenziaria”.

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