Diminuiscono i reati ma aumenta l'insicurezza tra i cittadini

Ecco il rapporto di Regione Liguria sui reati nella nostra provincia. Intervistati quasi 500 agenti della Polizia Locale

Diminuiscono i reati ma aumenta l'insicurezza tra i cittadini
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Diminuiscono i reati ma aumenta l'insicurezza tra i cittadini

Liguria in controtendenza rispetto agli anni passati con una diminuzione complessiva dei reati a fronte però di un aumento della percezione di insicurezza da parte dei cittadini. Ad eccezione della Spezia, si registra un calo dei reati in tutte le province, soprattutto in relazione ai reati contro il patrimonio, come i furti in abitazione (-25%) che destano il maggior allarme sociale, gli scippi e i borseggi oltre che dei furti di e su auto e moto.

Rapporto sulla sicurezza

Sono alcuni dei dati che emergono dal 10° Rapporto sulla Sicurezza Urbana e la Criminalità in Liguria, presentato oggi nella Sala della Trasparenza in occasione della riunione del Tavolo regionale della Legalità, convocato per il secondo anno consecutivo dalla vicepresidente e assessore alla Sicurezza Sonia Viale con la partecipazione di rappresentanti delle parti sociali, del mondo dell’imprenditoria, dell’Ufficio scolastico, del Terzo Settore e tutti i soggetti che possono dare segnali importanti sotto il profilo della fermezza e dell’educazione nella lotta alla criminalità e al degrado urbano.

Alcuni dettagli sul rapporto

Il rapporto, curato dai criminologi e docenti dell’Università degli Studi di Genova Stefano Padovano e Vincenzo Mannella, rivela l’esito della prima ricerca effettuata sulle Polizie Locali liguri attraverso la consegna di questionari ad un campione di 470 agenti.

Il rapporto mette poi a confronto i Comuni di Rapallo e Ventimiglia, simili per dimensione ma diversi sotto molteplici aspetti: emerge, in primo luogo, il fatto che l’insicurezza sia maggiormente percepita che reale, in quanto legata non a reati subiti ma a situazioni di degrado urbano quali, ad esempio, i bivacchi notturni, avvertiti maggiormente come un problema a Ventimiglia, o le richieste di elemosina, segnalate come una criticità dai rapallesi. Il dato positivo è che sia a Rapallo sia a Ventimiglia la quasi totalità dei cittadini (90-92%) denuncia i reati subiti, che due cittadini su tre non sono mai stati vittime di reati mentre tra le vittime di reati, il 50% circa afferma di averli subiti “almeno tre anni fa”. Il rapporto mette inoltre in evidenza in entrambi i Comuni la corrispondenza tra i reati percepiti come pericolosi e il loro andamento sul territorio: a destare maggiore allarme sono infatti i reati maggiormente denunciati. Per quanto ppriguarda, poi, la presenza di profughi, sia a Rapallo sia a Ventimiglia circa la metà dei cittadini ritiene che tale fenomeno sia portatore di problemi di sicurezza mentre nella città di confine viene richiesta con forza la chiusura dei centri di accoglienza. Allo stesso modo, l’accento sull’eccessiva occupazione di aree o strutture in disuso è più forte a Ventimiglia con una percentuale del 61% del campione che la giudica “pessima”.

Per quanto riguarda la criminalità organizzata, Padovano pone in risalto la gravità di quei fenomeni criminosi che non si misurano soltanto dal numero di omicidi consumati o dalle manifestazioni di degrado urbano, ma dall’uso della violenza, dalle intimidazioni, dalla capacità di infiltrarsi in ambiente “sani”, fino ad imporsi nel tessuto sociale. Questa è la forza del crimine organizzato la cui potenza per troppi decenni è stata sottovalutata, accampando spesso la scusa che si trattava di fenomeni passeggeri e isolati

 

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