Diventare rabdomante... a Bajardo la prova pratica con Labolani
Il borgo alle spalle di Sanremo aveva già ingaggiatol'uomo per la ricerca di falde acquifere
Cinquanta aspiranti rabdomante si riuniranno a Bajardo, sabato 23 aprile.
A Bajardo la prova pratica per diventare rabdomante
Il piccolo borgo alle spalle di Sanremo sarà la location per la prova pratica di rabdomanzia, l'arte- controversa- di rintracciare fonti d'acqua utilizzando un "medium" (in questo caso, un pendolo), tenuta da Renato Labolani (nella foto in copertina), storico praticante originario di Airole. Quest'ultimo ha istituito, infatti, una scuola di rabdomanzia completamente gratuita. Il corso teorico, invece, si è svolto lo scorso mese nel paese di origine di Labolani e gli aspiranti metteranno in pratica proprio quanto appreso in quell'occasione.
La discussa collaborazione con il comune
Labolani ha già collaborato con Bajardo, in passato, ingaggiato dal sindaco Remo Moraglia, con il discusso compito di rintracciare nuove falde acquifere e combattere così la crisi idrica che attanagliava il paese. Acqua che puntualmente Labolani ha rintracciato, con conferma anche da indagini geologiche. Voci in paese suggerivano, tuttavia, che in realtà la fonte rintracciata da Labolani fosse nota a tanti degli abitanti. Sulla scia, si inserisce anche la polemica di Francesco Laura, ex sindaco del borgo, passato dalla maggioranza di Moraglia all'opposizione, che aveva suggerito un piano per recuperare acqua da una fonte ad oggi inutilizzata con una modica spesa. L'ingaggio di Labolani aveva anche scatenato, in una polemica surreale, l'ufologo Angelo Maggioni che aveva stigmatizzato l'operato del sindaco che si affidava alle "pseudoscienze" per recuperare il prezioso fluido.
La rabdomanzia
La rabdomanzia, dal greco rhábdos (verga) e mantéia (divinazione), ha origini antiche. Era praticata già nel III millennio a.C. in Cina e in Egitto, per rintracciare fonti d'acqua e filoni di metalli sotterranei. Chi la pratica è detto rabdomante e si avvale di uno strumento, solitamente un ramo di salice a forma di "Y", per amplificare i movimenti del corpo indotti dalle supposte radiazioni che l'acqua o altri oggetti emetterebbero. In senso lato, la rabdomanzia indica anche tutte le pratiche divinatorie che si avvalgono dell'utilizzo di bastoncini e pendoli. Per dovere di cronaca, è doveroso ricordare che ad oggi la rabdomanzia non ha alcun valore scientifico. È considerata uno dei metodi della radioestesia, pratica pseudoscientifica che consiste nel tentare di localizzare oggetti nascosti o informazioni sconosciute servendosi di uno strumento inerte.