Imperia

Divieto di balneazione: la causa potrebbero essere lavori di protezione scogliere

I "colpevoli" alcuni sedimenti depositati sul fondale che le operazioni di dragaggio avrebbero riportato in superficie

Divieto di balneazione: la causa potrebbero essere lavori di protezione scogliere
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L'amministrazione comunale di Imperia comunica che i divieti di balneazione spiccati in questi giorni dall'Arpal potrebbero avere origine nei lavori di protezione delle scogliere del capoluogo.

 

 

Divieto di balneazione a Imperia

I divieti di balneazione, in seguito ai rilievi effettuati dall'Arpal, che hanno dato come esito valori fuori scala, interessano le spiagge antistanti il parco Urbano e Borgo Prino. Si tratta - nell'ultimo caso -  delle spiagge dove si sta procedendo con le operazioni di dragaggio per fortificare le scogliere imperiesi: lavori che avrebbero potuto riportare a galla sedimenti "nascosti" sul fondale. Dall'amministrazione spiegano che le operazioni - nonostante l'imminente stagione e i necessari disagi che portano con loro - non sono rimandabili, in quanto finanziati con fondi della Protezione Civile: devono essere rendicontati entro il 30 settembre, perciò si andrà avanti per tutta l'estate, a fronte di un finanziamento di 16,5 milioni di euro, 8 dei quali proprio destinati al dragaggio.

 

La situazione al Parco Urbano

Il comune, per il divieto d balneazione antistante il Parco Urbano di Imperia, si è attivato per verificare la qualità delle acque con degli esami commissionati nello specchio antistante la riva, che ha effettivamente dato esito positivo. Partendo da questo presupposto, saranno commissionati altri esami, a 200 metri dal bagnasciuga, che se confermeranno la buona qualità dei flutti, porteranno l'amministrazione a chiedere ad Arpal di effettuare dei nuovi prelievi di verifica e eventualmente sollevare la zona dal divieto di balneazione.

 

Fognature in regola a Borgo Prino

Il peggio sembrerebbe scongiurato: il comune ha incaricato Rivieracqua di approfondire con verifiche le zone critiche della fognatura, per assicurarsi che i valori fuori scala non dipendessero da perdite o altri guasti nella rete fognaria. Ipotesi scongiurata dai tecnici della società che gestisce il ciclo delle acque: con ogni probabilità, i valori anormali sono dovuti ai sedimenti depositati sul fondale, che le operazioni di dragaggio a Borgo Prino, in prossimità della foce del torrente Caramagna, avrebbero risollevato. La speranza è che le correnti marine disperdano l'accentramento di sostanze non salubri e che presto i valori possano tornare nella norma.

 

 

 

 

 

 

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