Dopo aver derubato anziano di Santo Stefano fugge con una gomma a terra e il motore dell'auto in fiamme
Arrestato un truffatore. L'incendio causato dalle scintille del cerchione. Aveva con se 5mila euro, orologi e monili rubati a un anziano
Un nuovo arresto da parte dei Carabinieri nel contrasto alle truffe ai danni di anziani. In particolare da parte di soggetti che si fingono carabinieri o avvocati o esponenti delle forze dell'ordine per raggirare persone anziane. In quest'ultimo caso è stato arrestato un 49enne che a Santo Stefano al mare, carpita la fiducia di un anziano con la scusa del finto incidente di un famigliare, gli ha poi svaligiato la casa.
La scusa del "finto Maresciallo" e del "finto avvocato"
Con la scusa del “finto Maresciallo” o del “finto Avvocato” chiedono denaro e monili per poter “liberare” un figlio o un parente prossimo, arrestato perché responsabile di un grave incidente stradale. Questo è il mezzo ricorrente dei truffatori.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Imperia, in collaborazione con la Stazione dei Carabinieri di Genova Centro, hanno arrestato un 49enne originario di Napoli, già noto alle forze dell’ordine, responsabile di aver sottratto 5000 Euro in contanti e diversi monili a un anziano di ottantaquattro anni di Santo Stefano al Mare.
Numerose erano state le telefonate giunte nel corso della mattinata attraverso il NUE 112 alla Centrale Operativa del Comando Provinciale di Imperia da parte di persone, per lo più anziane, che chiedevano chiarimenti in merito all’arresto da parte dei Carabinieri di un loro caro coinvolto in un grave incidente stradale.
Quella Fiat Tipo sospetta lungo l'Aurelia che procedeva con una ruota a terra
Nel primo pomeriggio, tra Santo Stefano al Mare e Imperia, proprio nelle zone da cui stavano giungendo le chiamate, i Carabinieri hanno notato una Fiat Tipo sospetta che si aggirava lungo l’Aurelia e che stava proseguendo la marcia malgrado uno pneumatico a terra. Costretto a interrompere la marcia nei pressi di Borgo Prino a causa di un incendio al motore provocato proprio dalle scintille del cerchione sull’asfalto, il conducente del mezzo è stato subito fermato mentre tentava di allontanarsi con un involucro in mano. Perquisito, l’uomo è stato trovato in possesso di 5.000 Euro in contanti, un orologio d’oro e numerosi monili di cui non ha saputo giustificare la provenienza.
La figlia della vittima ha scoperto il furto del finto Maresciallo
Nello stesso pomeriggio, rientrata dal lavoro, la figlia di un anziano di Santo Stefano al Mare ha denunciato al NUE112 il furto subito dal padre, che peraltro si era rasserenato nel vederla rincasare credendo che fosse stata rilasciata dai Carabinieri dopo la consegna della caparra pattuita con l’assistente di un avvocato, andato via in fretta e furia un’ora prima.
L’anziano ha infatti raccontato di aver ricevuto la chiamata da un Maresciallo dei Carabinieri che lo informava di un gravissimo investimento provocato dalla figlia e che per evitarne l’arresto sarebbe stato necessario consegnare una caparra per l’avvocato, il cui assistente sarebbe passato di lì a poco a casa sua. Racimolati circa 5.000 Euro in contanti e diversi monili, l’anziano ha riferito di aver accolto in casa il sedicente assistente che visti il denaro e i monili, approfittando di un suo momento di distrazione, si era allontanato in tutta fretta senza nemmeno salutare.
Dalla truffa al furto in abitazione
Nel corso delle indagini susseguenti al fermo dell’autore di quella che tecnicamente non era più una truffa, bensì un furto in abitazione, i Carabinieri hanno individuato una stanza di un albergo di Genova dove il sedicente assistente dell’avvocato dimorava già da alcuni giorni e, con l’ausilio dei Carabinieri della locale Stazione, hanno trovato altri 3.500 Euro in contanti e numerosi monili che sono risultati in parte il bottino di un’altra truffa messa a segno alcuni giorni prima in danno di una signora di ottantotto anni di Costigliole d’Asti. Restano ancora da individuare i proprietari di altra refurtiva rinvenuta nella camera d’albergo.
Sottoposto a fermo di indiziato di delitto e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, al quarantanovenne è stata infine applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari nel capoluogo partenopeo.