Due giorni di follia: poi rapina la moto a un poliziotto, la fuga e lo schianto mortale
La morte di Nicolas Sansonna, 23 anni, originario di Chieri (Torino) è stata soltanto l’apice di una due giorni di follia
La morte di Nicolas Sansonna è stato l'apice di due giorni di follia
La morte di Nicolas Sansonna, 23 anni, originario di Chieri (Torino) è stata soltanto l’apice di una due giorni di follia. Tutto ha avuto inizio ieri, quando a Loano ha rubato uno scooter. La proprietaria avverte la polizia locale di Ceriale, che dalle telecamere cittadine localizza il motociclo dalle parti di via Romana. Alla guida c’è un giovane senza casco, con diversi tatuaggi sulla testa. Scattano le ricerche e, verso le 13 di oggi, grazie ai filmati, gli agenti (alcuni in divisa, altri in borghese) riescono ad arrivare sotto casa sua.
Chiedono a qualche abitante se lo conoscono
ma in men che non si dica è lui stesso a uscire sul terrazzo. Alla vista delle divise inizia a dare in escandescenze. I poliziotti della municipale scoprono dalle testimonianza che è lo stesso ad aver scagliato durante la notte un seggiolone contro un’auto parcheggiata in via Romana. Ma non è tutto.
Ricoverato la scorsa notte al pronto soccorso del Santa Corona Pietra Ligure
ha successivamente aggredito il personale sanitario: due infermieri e un medico specializzando in ortopedia e il medico di reparto che è stato preso a schiaffi, riportando leggere escoriazioni. Per lui sono dovute intervenire tre volanti dei carabinieri e una della polizia locale. Torniamo a oggi. Alla vista degli agenti comincia a lanciare diversi oggetti dal terrazzo.
Il commissario Massimo Sanguineti, ad esempio
viene mancato per un soffio da una caffettiera, che tuttavia si infrange sul parabrezza dell’auto di servizio e lo distrugge. Per motivi di sicurezza viene addirittura chiusa la strada, tra l’altro in un momento in cui circolano molti turisti. Ma non finisce qui. All’improvviso, sempre sul terrazzo, si cosparge il corpo con un liquido (forse olio), afferra un coltello da cucina e inizia a minacciare i passanti. Poi scende per strada.
Gli agenti cercando di impedirgli di andare verso il centro
essendo armato. Ma lui non desiste e con la lama inizia a strisciare sull’asfalto. A quel punto, un po’ camminando e un po’ correndo, si dirige verso Albenga. Dopo un chilometro circa interviene anche una pattuglia della radiomobile dei carabinieri e il ragazzo si infila in un terreno agricolo. Agenti e militari continuano a cercarlo e scoprono che ha scavalcato un recinto tentando di rubare un’auto.
Pochi istanti dopo minaccia col coltello un poliziotto in borghese
che si trovava in vacanza e lo rapina della moto, una Kawasaki, che era sul ciglio della strada con le chiavi inserite. Quindi inizia a correre in direzione di Campochiesa. Lo inseguono pattuglie della polizia locale e dei carabinieri. A Villanova si perdono le sue tracce.
A folle velocità si era diretto verso Pieve di Teco
Alla fine lo trovano morto a Vessalico, dove pochi minuti prima si era schiantato contro un guard rail. Per catturarlo si era mobilitato un vasto contingente di forze dell’ordine: la radiomobile dei carabinieri di Albenga, con i militari di Pieve di Teco e di Ceriale e la polizia locale di Ceriale con il suo comandante Ivan Soardi, che aveva messo a disposizione tre pattuglie in borghese. La statale 453 della Valle Arroscia è stata riaperta al traffico.
Fabrizio Tenerelli