VERTICE IN COMUNE, LETTERA A RFI

Emergenza migranti a Ventimiglia: sono 600 al giorno, prefetto chiede ex Ferrotel per aprire un centro

A Ventimiglia si è tenuto un vertice alla presenza del prefetto, del sindaco, delle forze dell'ordine e delle associazioni umanitarie

Emergenza migranti a Ventimiglia: sono 600 al giorno, prefetto chiede ex Ferrotel per aprire un centro
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L'ipotesi al centro di un vertice che si è tenuto oggi in Comune

Il prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo ha scritto alla direzione di Rfi chiedendo la possibilità di utilizzare l'ex Ferrotel di Ventimiglia, situato nei pressi della stazione dei treni, per realizzare un Punto di Assistenza Diffusa (Pad) per famiglie di migranti e che sia in grado anche di accogliere i richiedenti asilo. E' quanto trapelato oggi a margine di un vertice sull'emergenza umanitaria, che si è tenuto in Comune a Ventimiglia, alla presenza del sindaco Flavio Di Muro, dei vertici delle forze dell'ordine e di alcune rappresentanze del mondo associativo.

Nella missiva il rappresentante di governo spiega

che la Francia ha chiuso le frontiere nel 2015 e fa presente che la problematica dell'immigrazione riveste carattere di emergenza, considerato che in città circolano, in media, 600 migranti ogni giorno respinti dalle autorità transalpine. Inoltre, si stima in circa tremila il numero di stranieri in transito ogni mese, per via dell'incremento degli sbarchi.

Per il prefetto, dunque, si tratta di un complesso fenomeno

che necessità di una gestione che privilegi gli aspetti di carattere umanitario e di assistenza. Romeo ha poi ricordato che  a breve sarà aperto un primo Pad, in un edificio sempre di proprietà delle ferrovie, ma che tuttavia è dotato soltanto di trenta posti, insufficienti per coprire il fabbisogno

Le dichiarazioni del sindaco Flavio Di Muro al termine del vertice

“Abbiamo elaborato una pianificazione delle possibilità concrete e reali, che secondo i dettami di legge si possono attuare a Ventimiglia in vista della stagione autunnale  e invernale - ha affermato Di Muro - perché il problema dei bivacchi, che è centrale, deve essere gestito in maniera diversa rispetto all’estate, quando purtroppo o per fortuna i migranti cosiddetti regolari o irregolari trovano accampamenti più o meno all’aria aperta in varie zone della città: nel centro, in stazione, sul greto del fiume Roya, nelle parti non recintate, ma soprattutto sulle spiagge dove c’è la possibilità di dormire e utilizzare le docce a uso pubblico. In inverno questo non succede e la preoccupazione di tutti i soggetti istituzionali è di affrontare la stagione con i numeri alla mano che sono in crescita".

"Bisogna pensare a nuove modalità per evitare che ci siano migranti che vanno a sfondare le porte dei palazzi

"Bisogna, dunque, pensare a nuove modalità per evitare che ci siano migranti che vanno a sfondare le porte dei palazzi per trovare un posto dove dormire, un rifugio dentro i condomini dei ventimigliesi. Sono disponibile ad approfondire tutte le soluzioni che si possono proporre. Il 30 agosto aprirà il primo Pad gestito da Caritas a cui ho chiesto, considerato l’investimento di soldi pubblici, che ci sia un cancello chiuso. Inoltre, stiamo normando una gestione della nettezza urbana in quell’area, perché non ci può essere un bivacco clandestino in una struttura che a breve otterrà un finanziamento pubblico per accogliere donne, bambini e soggetti vulnerabili".

"E’ vero che sono pochi posti, ma corrispondono al censimento di queste persone. A fianco a questo il prefetto ha avanzato una proposta che dobbiamo approfondire. L’ex Ferrotel, palazzo una volta adibito ad albergo per i ferrovieri, che da qualche anno è chiuso, è collocato in un’area prossima alla stazione, dove arriva il novanta per cento dei migranti".

"Se parliamo di una modalità di gestione ordinata, è un’ipotesi da approfondire con interesse"

"Se parliamo di una modalità di gestione ordinata, che permette di limitare i bivacchi, le aggressioni e le occupazioni abusive delle case dei ventimigliesi, è un’ipotesi da approfondire con interesse. Sui migranti irregolari che non vogliono farsi identificare sono fiducioso del nuovo decreto del governo, che ha già annunciato di voler affrontare nel mese di settembre, e sono pronto ad avanzare proposte concrete, perché queste persone vanno in qualche modo allontanate dalla città”.

Fabrizio Tenerelli

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