Sanremo

Ex presidente leghista del Consiglio comunale di Sanremo racconta il suo Covid "La solitudine"

Il racconto potente dell'ex candidato sindaco Marco Lupi, dalle notti a casa al ricovero in ospedale.

Ex presidente leghista del Consiglio comunale di Sanremo racconta il suo Covid "La solitudine"
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Marco Claudio Lupi, ex candidato sindaco ed ex presidente del consiglio comunale della Lega a Sanremo (con Zoccarato sindaco), nonché assessore alla Floricoltura con sindaco Bottini, ha affidato alla sua pagina FB la sua esperienza con il Coronavirus. Tra i suoi problemi con i farmaci, che in gioventù lo hanno portato al coma (e a rinunciare, ora, al vaccino) e la terrificante esperienza della malattia.

Il racconto di Marco Lupi

"Io, non sono no vax - scrive - e nella vita ho fatto sicuramente più vaccini di quanti probabilmente ne abbia fatto la maggior parte della gente comune. Per ragioni di lavoro mi sono recato in Africa e quindi ho dovuto preventivamente fare alcuni di questi molto importanti come ad esempio, il vaccino della Febbre Gialla, oppure l'esavalente meningococco contro diverse forme di meningite, vaccino Anti Tifico e quello Antirabbico ed altri ancora, per malattie di cui non ricordo neppure il nome. Ma ho un problema! Sono allergico - continua - ad alcuni farmaci importanti e per questa ragione da ragazzo, a causa di una reazione, sono entrato in coma."

" Inoltre, - aggiunge - in più di una occasione, anche negli ultimi anni, ho dovuto correre all'ospedale a farmi somministrare del Cortisone per altre reazioni avverse violente. Situazione, più o meno analoga per mia moglie. Ecco perché, quando ci siamo posti il problema se fare questo vaccino sperimentale oppure no, abbiamo soppesato con molta attenzione i pro e i contro (avendo anche due figli) e alla fine abbiamo deciso di non farlo confidando nelle eventuali cure e nella statistica!

"La statistica"

"Statistica - scrive -  ma la statistica, si sa...ahimè, la facciamo noi...tutti noi... Quindi, ecco com'è andata: Il 95% circa, di chi prende il Covid, si dice resti totalmente asintomatico.......( i miei figli infatti, lo hanno preso senza nessun tipo di disturbo) del 5% che rimane, il 3% fa una semplice influenza con un po' di febbre e pochi altri disturbi..... ( mia moglie, 37.5 di febbre un paio di giorni e un po di stanchezza) ... mentre solo il 2% finisce all'Ospedale....ed io mi sono detto....beh, certo, bisognerebbe avere una bella sfiga"

"La notte più lunga"

"È partita di colpo - racconta - , intorno alle due di notte ho sentito una vampata di calore che mi ha portato in bagno a vomitare. La febbre è salita subito a 38.5, ho preso una Tachipirina e 20 minuti dopo era scesa solo a 38. La mattina dopo ho fatto il tampone rapido, Negativo, (secondo me non serve a nulla). Seconda notte, la febbre è salita a 39,6. Tachipirina e febbre che scende solo a 39. Dolori tipici febbrili. A quel punto, alla mattina successiva, faccio il tampone, quello serio e scopro di essere Positivo. Ultima notte, la più lunga.

"Mi sveglio di colpo e sono le 4 di notte, - continua Lupi - sento un calore violento che divampa e attraversa tutto il corpo, dalla testa alle gambe, mi sento distrutto, mi misuro la febbre, 39,6, ennesima Tachipirina (che so, non servirà a farla scendere) ormai ho la sensazione che la situazione sia fuori controllo. A questo punto mi capita una cosa strana... è come se con la mia mente entrassi dentro il mio corpo e lì, percepissi questa presenza estranea e potente dentro di me che mi sta consumando. Io e questo strano ospite, stavamo lottando, ma per la prima volta in tutta la mia vita non avevo la sicurezza della vittoria finale, anzi, sentendo i tremori che provavo in tutto il corpo e sapendo che la febbre mi stava divorando, la mia mente ha vacillato e ho pensato che, non solo l'esito non era scontato, ma che addirittura, probabilmente, lui fosse in vantaggio su di me."

Il ricovero

"Ecco, qui inizia la parte importante del Covid, La tempistica . La Tachipirina e la vigile attesa sono un belinata. Quello che bisogna capire al più presto è che non sia partita la polmonite bilaterale (come nel mio caso) e lo si capisce solo facendo una TAC. Ovvio, se hai una semplice febbretta non hai certo la polmonite, ma quando raggiungi 38/39 di febbre...non resterei in vigile attesa...."

" L'Ospedale di Sanremo -, continua - ha uno Staff fantastico di medici ed infermieri (oltreché ausiliari) che hanno acquisito una esperienza enorme in questi due anni di Covid e oggi sono una eccellenza in questo campo in Liguria e non solo. Se presa in tempo, la terapia consiste in un antivirale di 5 giorni ma bisogna assumerlo entro 9 giorni dall'inizio della Polmonite, se no, diventa inutile e bisogna passare ad altro. Ancora una volta quindi, la T per capire cosa si ha, vale più di qualunque altra cosa"

"Dopo 5 giorni mi hanno dimesso, ma purtroppo dopo 48 ore i valori sono nuovamente crollati e sono dovuto tornare in ospedale per un ulteriore ricovero di altri 5 giorni, questa volta con potenti antibiotici che al covid non fanno assolutamente nulla (perché non si cura con l'antibiotico) ma impedivano ulteriori eventuali complicazioni."

"La solitudine"

"Se dovessi definire con una sola parola - racconta - la sensazione più forte che ho provato in quelle notti, sarebbe: solitudine. Una assoluta, totale e devastante solitudine, ti trovi sospeso sopra l'abisso...e in quel momento ho pensato a quanti ci hanno lasciato in quel modo impressionante, devastante".

"Oggi  - spiega - sono a casa da una settimana, dove sto terminando le cure di Cortisone e cocktail di farmaci, ma sta andando tutto al meglio... Le cure ci sono e se prese in tempo si guarisce. Ma la malattia lascia comunque uno strascico che si chiama Long Covid, (profonda stanchezza) e poi c'è la parte psicologica che ha bisogno di tempo....e tutto, ovviamente, varia da soggetto a soggetto".

"Siete miei amici, devo informarvi di tutto"

"Ecco, - conclude - questo è quello che mi è successo e ho sentito il dovere di scrivervelo così da rendevi partecipi di questa mia esperienza che penso possa essere magari di aiuto a qualcuno per intervenire rapidamente qualora mai dovesse capitare.Siete miei amici e mi sembrava giusto e corretto informarvi di tutto."

 

 

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