OPERAZIONE ANTIDROGA PRAEDICTIO

Ferrari, Lamborghini e Rolex: le grandi griffe per indicare la qualità dello stupefacente

I nomi delle griffe venivano utilizzati dagli indagati per indicare la qualità della droga. Lo ha scoperto gli inquirenti

Ferrari, Lamborghini e Rolex: le grandi griffe per indicare la qualità dello stupefacente
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I nomi delle griffe per indicare la qualità della droga

“Ferrari”, “Louis Vuitton”, “Rolex”, “Lavazza”, “Dubai”, “Prada”, “Amnesia”, “Gorilla”, “Lamborghini” erano alcuni dei nomi che Mari Mandarano, il principale dei 22 indagati dell’operazione antidroga “Praedictio”, utilizzava per designare la qualità dello stupefacente immesso sul mercato. E’ quanto risultato agli investigatori della squadra mobile di Imperia, che hanno acquisito una folta documentazione contabile nella quale  erano indicati “i nomi dei marchi/qualità, nonché le quantità della rimanenze in magazzino, comprensive dei prezzi, in una sorta di inventario”.

Secondo gli inquirenti i nomi dei marchi erano gli stessi che risultano impressi su molte confezioni di hascisc sequestrate dalle forze dell’ordine in Italia negli ultimi anni. Ma non è tutto. Degno di nota e per certi versi divertenti, sono alcune intercettazioni nelle quali gli indagati cercano di chiamare la droga in codice, per non essere smascherati, ma l’interlocutore non capisce.

Quando l'interlocutore non capisce il codice de ne nasce una "gag"

“Talvolta, il linguaggio criptico risulta di ardua comprensione per gli stessi interlocutori - si legge nella misura cautelare - creando difficoltà, che mai avrebbe potuto crearsi, laddove la terminologia utilizzata avesse avuto come unico scopo quello di comunicare il significato reale delle parole usate. Ad esempio nella conversazione del 2 aprile 2020 l’interlocutore di Gianfranco Bianco non comprende che quest’ultimo gli sta domandando quanto stupefacente l’uomo intende acquistare, costringendo l’indagato a ripetere più volte la domanda. Bianco: ‘Quante persone siete a mangiare?’; interlocutore: ‘Eh?’; Bianco: ‘Quante persone siete a mangiare? Due, tre?’; interlocutore: ‘Non ho capito’; Bianco: ‘Quante persone siete a mangiare? Due, tre? Quattro persone… Quanti siete?’ (…)”. C’è poi un’altra intercettazione, del 10 marzo 2020: "In cui Roberto Rebora commenta con Mandarano: ‘Mmm… E’ simpatica quella ragazza che mi hai presentato’ e domanda ‘Quand’è che la possiamo rivedere, che torna?', suscitando la perplessità dell’interlocutore: ‘Non ho capito, scusa!’. Rebora insiste: 'La ragazza che mi hai presentato!’. Mandarano ancora non afferra il significato delle parole di Rebora: ‘Eh?’. Rebora: ‘Quand’è che torna?’. Mandarano: ‘Eh?’. Rebora: ‘… Che mi piaceva, una bella tipa…’. Finalmente Mandarano comprende il vero oggetto delle domande di Rebora: ‘E vabbè, te la presento…. C’è anche sua cugina’”.

Per definire la drioga, gli indagati usano spesso espressioni quali: “Una mano”, “Una manovra”, “Due birre”, “Bere qualcosa”, “Cinque bottiglie di vino”, “Una damigiana”, “Salutare la nonna”, “Quella ragazza”, “Panna”.

Fabrizio Tenerelli

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