Tradizioni

Festa di San Romolo con messa, cerimonia e…palle di cannone

Quando il Re Sole Bombardò Sanremo ( e Sanremo rispose al fuoco). Esposto un proiettile da nove chili

Festa di San Romolo con messa, cerimonia e…palle di cannone

Giornata speciale, oggi, per la Città dei Fiori che celebra il santo patrono San Romolo.  

Festa di San Romolo con messa, cerimonia e…palle di cannone

La giornata si è aperta con la Santa Messa, celebrata dal vescovo della diocesi di Ventimiglia Sanremo Antonio Suetta (insieme all’emerito Alberto Maria Careggio) e la visita all’esposizione, allo storico Palazzo Borea d’Olmo da parte delle istituzioni della mostra allestita per ricordare il bombardamento della città a opera della flotta francese. Alle 16:30, al casinò di Sanremo, continua la Festa della Famija Sanremasca, guidata dall’ex sindaco Leone Pippione, custode delle tradizioni locali, con l’attribuzione dei premi San Romolo e la proclamazione della Cittadinanza Benemerita, che verrà conferita alla dottoressa Guendalina Graffigna.

La dottoressa Guendalina Graffigna con il dottor Marco Mauro della Fanija Sanremasca

 

La flotta del Re Sole bombarda Sanremo

Curiosa la mostra allestita a Palazzo Borea D’Olmo che, tra i vari cimeli, espone anche una palla di cannone, 9 chili e 13 centimetri di diametro. Secondo gli esperti, è probabile che il proiettile di artiglieria – rinvenuto durante i restauri dell’ultimo piano della storica residenza – sia tra quelli piovuti sulla Città dei Fiori nel 1678. Il primo agosto, la Flotta del Re Sole condusse un cannoneggiamento sulla città come atto dimostrativo verso la Repubblica di Genova e, per estensione, verso la Spagna. Inutili i tentativi dei sanremesi di parlamentare e smarcarsi da Genova.  Morì una civile e due rimasero feriti. Di contro, secondo quanto riporta il manoscritto Borea, furono cento i morti tra i marinai francesi (26 galee) per i colpi di moschetto e non meno di 13 cannonate esplosi dal castello cittadino, al fine di richiedere con la forza un cessate il fuoco. Venti giorni più tardi la flotta francese si ripresentò e riversò una pioggia di fuoco, oltre 4000 colpi, contro la città. Palazzo Borea d’Olmo fu colpito più volte. Questa volta, morirono più civili.