Festini proibiti a Genova: "a una serata presenti anche Piana e l'amico notaio". Lui nega
Sesso e droga: in carcere un imprenditore e un architetto genovesi nell'inchiesta che fa tremare la politica e la Genova bene
Nella clamorosa inchiesta che sta facendo tremare la Genova bene e che ha svelato un giro di festini ai quali facevanpo da sfondo il sesso e la cocaina nelle scorse ore è spuntato anche il nome di un politico imperiese. Si tratta del vice presidente della Regione Alessandro Piana, che tuttavia non è indagato. Dalle carte dell'inchieste emerge che a una di queste serate, in compagnia di un amico notaio, Piero Biglia di Saronno, era presente anche l'esponente leghista.
Piana: "Sono seriamente arrabbiato"
"Non ho idea di cosa si tratti, dico solo che in vita mia non ho mai fatto festini né preso droghe, leggere o pesanti che siano- lo ha dichiarato il vicepresidente all'Ansa, subito dopo l'annuncio della comparsa del suo nome tra le carte dell'inchiesta- Non sono mai andato con prostitute, non conosco il contesto né queste persone non ho idea di come ci sia finito il mio nome lì dentro".
"Sono completamente estraneo alla vicenda - ha detto ancora Piana -, ho una famiglia per bene che mi ha insegnato cose sane e serie. Ho anche un figlio che sto educando molto bene e queste cose le voglio chiarire. Pensavo all'inizio a uno scherzo di pessimo gusto ma ora mi sto innervosendo. Se un domani mi dicono anche peggio cosa devo fare io? Essere condannato dall'opinione pubblica e poi aspettare uno o due anni per essere riabilitato? non funziona cosi il mondo - ha concluso -. Sono seriamente arrabbiato".
Nelle stesse ore all'agenzia Dire: "Sono completamente estraneo: devo buttarmi giù da un viadotto?"
“Sono in coda in autostrada che sto venendo a Genova, sono distrutto - ha dichiarato in quegli stessi minuti all'Agenzia Dire - Devo vedere il mio avvocato e poi farò una conferenza stampa. Così si fanno ammazzare le persone, è una cosa mostruosa: cosa devo fare? Devo buttarmi giù da un viadotto? Io sono completamente estraneo ai fatti: in 45 anni di vita non mi sono mai drogato, non sono mai andato a puttane e non sono mai andato a un festino. Sono un donatore di sangue, se volete vado subito a fare le analisi del sangue".
E ancora: "“Sono completamente estraneo ai fatti, non so perché sia uscito il mio nome, non so neanche chi siano queste persone. Non devo pensare io a chi sono queste persone, ma vorrei sapere come sono state fatte queste indagini. Mi arrabbio perché ho una famiglia. Sono veramente nervoso. Se fare politica ed essere figlio di nessuno vuol dire essere sempre esposto ad attacchi di questo tipo, vuol dire che in questo Paese non tutti possono fare politica”.
"Questo sistema mi fa sempre più schifo"
“Non sono indagato, non mi devo giustificare, non devo chiedermi con chi ho condiviso un aperitivo perché le cose che dicono di me non le ho mai fatte - le parole di Piana a Dire - Mi state chiamando in mille: giornalisti, amici. Tanto l’opinione pubblica mi ha già condannato, mi considerata un drogato e un puttaniere. Ma non voglio fare la fine di Enzo Tortora: vengo a Genova e chiarisco. Non so chi faccia le indagini e che cosa c’entri io, questo sistema mi fa sempre più schifo”.
Un architetto e un albergatore in manette per i festini con sesso e droga
"Cocaina a scuola durante l'intervallo"
«Gli indagati- si legge in una nota della Polizia- , frequentatori della movida genovese e delle due riviere, erano soliti concludere le serate organizzando degli after, a base di sesso e droga, presso le proprie ville, invitando giovani ragazze assuntrici di cocaina che contraccambiavano la gratuita disponibilità dello stupefacente concedendosi sessualmente ai partecipanti. Il tutto veniva reso più piccante dall’organizzazione di giochi, in gergo definiti “Obbligo o verità?”, nei quali i perdenti dovevano scontare delle penitenze rigorosamente a sfondo sessuale. L’architetto, oltre a cedere cocaina alle ragazze, con lo scopo di disinibirle durante le sue feste, molte volte distribuiva dosi di stupefacente, definendole “bocce di vino”, anche ad altre persone di fiducia, in particolar modo ad un’amica, insegnante di liceo, alla quale, almeno in un’occasione, effettuava la consegna direttamente nel cortile della scuola, durante l’intervallo».
Perquisizioni nelle "regge" degli indagati
Ai “festini” intervenivano spesso uomini facoltosi, "l'aristocrazia" del capoluogo ligure. In particolare, nell'agenda dell'architetto incarcerato, figurano anche feste organizzate ad hoc per favorire sinergie nel suo ambito lavorativ0. In alcuni casi i partecipanti non sarebbero stati neanche al corrente, secondo gli inquirenti, del fatto che le ragazze fossero state remunerate per far sì che la serata finisse “nel migliore dei modi”. Le perquisizioni effettuate nelle abitazioni degli arrestati, ville di lusso con piscina, hanno permesso di rinvenire modiche quantità di stupefacente.
"E' una persona seria, non dubito delle sue parole"
"Apprendiamo da fonti giornalistiche- ha detto il governatore Giovanni Toti- dell'inchiesta della Procura di Genova, nelle cui carte compare anche il nome di Alessandro Piana. Per quanto ci è dato sapere Piana non risulta indagato. Lui stesso si dichiara totalmente estraneo ai fatti: è una persona seria, non ho alcun motivo per dubitare delle sue parole. Va comunque sottolineato che l'indagine non riguarda in alcun modo nè l'Ente Regione Liguria nè alcuna attività istituzionale. Attendiamo di conoscere gli sviluppi della vicenda, rinnovando la piena fiducia nella magistratura, certi che Piana chiarirà quanto prima la propria posizione”.