Frana di Grimaldi, gli abitanti al Comune: "Non aspettiamo che scappi il morto"
Gli abitanti di Grimaldi chiedono di mettere in sicurezza la strada, dove si è verificata una frana, il 10 febbraio. "Si è ripetuto un evento gravissimo"
Gli abitanti sollecitano il Comune di Ventimiglia
"Si è ripetuto un evento gravissimo che ha messo in pericolo la vita degli abitanti e di tutti coloro che fossero venuti a visitare questa frazione gioiello del Comune di Ventimiglia”, avvertono gli abitanti. Rivolgendosi al sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, il comitato “Insieme per Grimaldi” spiega in una nota: “Nella notte precedente ha piovuto in modo regolare fino al mattino. Non diluviava. In via della Pace, unica strada di accesso del paese, dalla scarpata soprastante si sono staccati diversi massi che hanno attraversato la strada, fermandosi contro il guardrail. In quel momento fortunatamente non passava nessun veicolo”.
"Ci risulta che quella parte di terreno sia di proprietà del principe di Monaco"
E aggiungono: "Ci risulta che quella parte di terreno sia di proprietà del principe di Monaco, che non ha certo problemi di soldi. Tutto il terreno soprastante alla strada, dal bivio dell’Aurelia fino alle prime case, è privo di protezioni contro le frane, salvo una piccolissima porzione, che sembra quasi una presa in giro".
Nel far presente di aver subito chiamato i vigili del fuoco per verificare la stabilità della roccia, i cittadini aggiungono: "Gli abitanti di Grimaldi meritano rispetto, con un amministrazione che si prenda concretamente cura dei problemi. Questo è un problema urgente. Anche per la frana tra via della Pace e l’Aurelia, stiamo assistendo al solito vergognoso rimpallo di responsabilità, fra Comune, Anas, Provincia, ed enti vari e, intanto, continuano a cadere pezzi di roccia e detriti sull’Aurelia, ogni volta che piove".
Concludono: "Qualche anno fa facemmo un esposto per quella frana e non solo, segnalando che il terreno sotto la strada stava cedendo, cosa che poi si e' puntualmente verificata. Ci piacerebbe che le diffide e gli esposti non fossero l'unico mezzo di comunicazione tra gli abitanti e le amministrazioni, ma purtroppo dobbiamo constatare che sono l'unica lingua che capiscono".