Gdf: riciclaggio e movimentazione valuta all'estero, monitorati flussi per 240 milioni di euro
Un fiume di denaro sospetto intercettato dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Imperia nelle attività antiriciclaggio
La Guardia di Finanza ha monitorato flussi per 240 milioni di euro
Operazioni finanziarie sospette tra versamenti o prelievi allo sportello, assegni e bonifici bancari, ma anche rimesse attuate tramite i cosiddetti "money transfer", per un totale di 240 milioni di euro sono state intercettate dalla guardia di finanza di Imperia, nell'ambito di una vasta attività antiriciclaggio, dal gennaio scorso ad oggi. In particolare, sono state approfondite 142 segnalazioni su altrettante operazioni sospette, con accertamenti finanziari e investigativi che hanno interessato 645 soggetti, tra persone fisiche e giuridiche, in tutta la provincia.
I militari hanno approfondito decine di operazioni sospette
inoltrate da intermediari finanziari, professionisti giuridico-contabili e altri operatori (mediatori creditizi, concessionari di gioco, società trasporti valori e via dicendo), a cui si aggiungono i controlli sulle movimentazioni transfrontaliere di valuta. Sulle 142 segnalazioni pervenute dall’inizio dell’anno: 67 sono state inviate all’autorità giudiziaria e sono confluite in fascicoli di indagine relativi per lo più a reati economico finanziari (tra i quali reati fiscali e contro il patrimonio). Ulteriori segnalazioni hanno consentito, poi, di attivare procedimenti penali, per reati fiscali, bancarotta fraudolenta, truffa ai danni dello Stato, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e malversazione, con la denuncia dei responsabili.
Più nello specifico, avuto riguardo ai contesti investigativi
ad oggi conclusi, in un caso di malversazione a danno dello Stato, è stato denunciato il rappresentante legale di una società di Riva Ligure che aveva richiesto e beneficiato di un finanziamento garantito, previsto dal c.d. “Decreto Liquidità”, pari a circa 25.000 euro, salvo poi distrarre parte di tali fondi facendoli confluire sul conto personale e spendendo circa 13.000 euro tra viaggi in crociera, acquisto di videogames ed abbonamenti a piattaforme streaming.
In un altro caso, un amministratore di una società sanremese
è stato segnalato per una distrazione di fondi, per aver incassato direttamente sul proprio conto corrente oltre 100 mila euro di pagamenti, destinati invece alla società da lui amministrata. Il responsabile è stato segnalato alla locale Procura della Repubblica, per l’ipotesi di bancarotta fraudolenta per distrazione. Inoltre, a seguito di controlli amministrativi antiriciclaggio nei confronti di un avvocato, un centro di elaborazione dati, un commercialista, agenzie di money transfer e attività di compro-oro, sono state riscontrate l’omessa identificazione ed adeguata verifica della clientela, adempimenti ai quali devono attenersi tutti i soggetti obbligati dalla normativa antiriclaggio (D.Lgs 231/2007).
In particolare, un centro di elaborazioni dati di Taggia è stato sanzionato per omessa identificazione e adeguata verifica della clientela, in relazione a circa 170 clienti, in quanto aveva omesso di conservare i documenti identificativi e di compilare le schede di profilatura dei rischi antiriciclaggio relative ai clienti stessi, ricevendo una sanzione amministrativa che, considerando l’elevato numero di violazioni plurime e ripetute, potrà oscillare da un minimo di € 2.500 a un massimo di € 50.000.
Ad un operatore compro-oro di Ventimiglia sono state invece contestate 123 violazioni in materia di “omesso utilizzo di mezzi di pagamento diversi dal denaro contante” in quanto è stato accertato che i relativi pagamenti, pari a circa 200.000, sono avvenuti, in tutto o in parte, utilizzando denaro contante per importi superiori alla soglia di 500 euro, oltre la quale è obbligatorio, per l’attività di compro-oro, utilizzare modalità di pagamento tracciabili.
Particolare attenzione è stata data poi all’esame dei flussi finanziari
transitati attraverso servizi di rimessa di denaro (cosiddetti “money transfer”), al fine di intercettare e reprimere condotte illecite collegate all’utilizzo dei circuiti di pagamento alternativi ai canali bancari, quali, per esempio, riciclaggio, evasione fiscale e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo i dati diffusi dalla Banca d'Italia, sul territorio della provincia di Imperia, nel solo 2020, sono stati trasferiti all'estero, mediante il circuito delle agenzie di money transfer, oltre 30 milioni di euro (circa il 0,5% del totale nazionale pari ad oltre 6,7 miliardi di euro), di cui 5,46 mln di euro verso il Bangladesh, 3,96 mln verso il Perù, 2,53 mln di euro verso il Marocco, 2,38 mln di euro verso la Romania, 1,63 mln di euro verso l’Ecuador, 1,59 mln di euro verso il Senegal e 1,53 mln di euro verso l’Albania.
Infine, le Fiamme Gialle imperiesi vigilano sul rispetto
delle prescrizioni imposte della normativa valutaria ex D. Lgs.195/2008. A tale proposito, nell’ambito delle attività di contrasto al traffico transfrontaliero di valuta presso il confine italo-francese, principalmente svolte presso la barriera autostradale di Ventimiglia e presso l’ex valico di Ponte San Ludovico, la Guardia di Finanza ha intercettato, dall’inizio dell’anno, circa 250.000 euro, accertando violazioni all’obbligo di dichiarazione di somme pari o superiori a 10.000 euro, a carico di soggetti che le trasportavano in contanti verso il nostro Paese, per un totale di circa 170 mila euro non dichiarati.
In particolare, nei giorni scorsi, all’atto del controllo valutario
nei confronti di un professionista residente a Monaco in ingresso nel nostro paese, sono stati rinvenuti in suo possesso 74.600 euro, con conseguente contestazione della violazione ed esecuzione del relativo sequestro amministrativo per un importo pari a 30.800 euro. Tutti gli altri trasgressori, di cittadinanza tunisina, russa, italiana, rumena, cinese e bulgara, sussistendone le condizioni, sono stati ammessi al beneficio dell’oblazione immediata, con il pagamento contestuale di un importo pari al 15% calcolato sull’eccedenza rispetto alla somma consentita.