Gian Carlo Caselli: «Magistratura va avanti contro tutto e tutti»
"Questo è un momento storico difficile. I venti ostili soffiano impetuosi"
«La politica smetta di dare addosso alla magistratura». Lo ha detto l'ex magistrato Gian Carlo Caselli, nel Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo, a margine della cerimonia per l'assegnazione del Premio Semeria alla Carriera.
Gian Carlo Caselli al Premio Semeria
«I venti ostili soffiano impetuosi, la magistratura continua a fare il suo dovere contro tutto e nonostante tutti, visti i tempi.» Il magistrato, protagonista della storia giudiziaria italiana a ruota libera: «Il momento storico, dal punto di vista processuale è difficile. I procedimenti sono tanti, lunghi e costosi. Quando nel 1989 abbiamo adottato un processo di tipo accusatorio, avremmo dovuto mantenere, come nel resto dei paesi che seguono questo modello, un solo grado di giudizio. Noi ne abbiamo tre, malcontati sono almeno sette. E poi ci sono gli interventi della politica, se da un lato depenalizza reati come l'abuso di ufficio- e questo significa che i cittadini non sono più sottoposti a tutela di fronte ai pubblici ufficiali che abusano del loro potere- dall'altro continuano ad aggiungere resti, aggravando sempre di più il lavoro della magistratura.»
Ora saggista, Caselli è stato in prima linea nella storia della cronaca italiana e, conseguentemente, della politica. Celebre per la lotta al terrorismo rosso e la lotta alla mafia (prese servizio a Palermo il giorno dell'arresto di Totò Riina), il magistrato accusò anche, nel 1993 (processo concluso nel 2004) il più volte presidente del Consiglio Giulio Andreotti, accuse cadute in Cassazione. L'accusa era associazione a delinquere, la stessa che Caselli ha mosso, titolare dell'inchiesta, anche contro Marcello Dell'Utri, fedelissimo di Silvio Berlusconi, confermato in cassazione, con condanna definitiva, nel 2014.