IL CASO

"Hanno utilizzato una vicenda privata per screditare l'immagine del padre di Ryan"

"Non sono mai stato uno stalker e mai ho voluto attuare comportamenti persecutori nei confronti della madre dei miei figli"

"Hanno utilizzato una vicenda privata per screditare l'immagine del padre di Ryan"
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"Un'indagine per fatti privati del padre utilizzata per gettare ombre"

"Non possiamo permetterci che Simone venga additato per quello che non è. Se la sua ex compagna pensasse davvero che è pericoloso, lo lascerebbe stare tutto il giorno in ospedale al fianco del suo bambino? Simone è un padre in prima linea, che sta facendo un lavoro fantastico con il piccolo. E' il suo punto di riferimento e non possiamo permettere che intorno a lui venga costruita questa aura oscura come tentativo malevolo di screditarlo".

A parlare è la criminologa Roberta Bruzzone, consulente di parte del papà di Ryan

il bimbo di 6 anni trovato gravemente ferito, la mattina del 19 dicembre scorso, in via Gallardi a ventimiglia e per la cui vicenda sono indagati per lesioni gravissime dolose: la nonna paterna e il compagna di lei. La Bruzzone, assieme all’avvocato parte civile Maria Gioffrè e allo stesso papà del piccolo, oggi hanno voluto far luce su una vicenda giudiziaria, che riguarda la vita privata di Simone - messa in luce in questi giorni da una testata giornalistica nazionale, che ha parlato del caso Ryan - per evitare  strumentalizzazioni.

Nell’articolo si parla di un presunto caso di stalking

costato al papà di Ryan la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. “C'è sicuramente una strategia dietro a tutto questo - ha poi aggiunto la criminologa  -. C'è stata un'aggressione violentissima ai danni del papà del piccolo Ryan, intorno al quale si vogliono creare ombre oscure per screditare colui che oggi è il punto di riferimento del bambino. Un padre esemplare, che da oltre un mese sta al capezzale del proprio figlio e che sta facendo con lui uno splendido lavoro”.

Una vicenda quest’ultima, che è ancora al vaglio dell’autorità giudiziaria

e che per il legale e il consulente di parte, è stata strumentalizzata per gettare delle ombre sul giovane papà. “In un momento delicatissimo per le indagini - dichiara l'avvocato Gioffrè - Sono stati rivelati dettagli di un procedimento inerente Simone che è ancora in fase di indagini preliminari. E' un comportamento inaccettabile da parte di un professionista”.

E’, poi, lo stesso Simone a voler chiarire l’accaduto: "Non sono mai stato uno stalker e mai ho voluto attuare comportamenti persecutori nei confronti della madre dei miei figli. Da quando ci siamo separati, dopo sette anni di convivenza, ho cercato sempre di mantenere un contatto con la mia ex per il bene dei miei bambini”.

L’indagine riguarda quanto accaduto un giorno della scorsa estate, tra agosto e settembre

Volevo solo parlare con i miei figli, accertarmi che stessero bene. Per questo, dal mezzogiorno fino all'una di notte ho effettuato sessantadue chiamate. Solo all'una e mezza di notte, finalmente ho potuto parlare con Ryan che ha risposto al telefono della madre. Questo è il motivo per cui sono stato denunciato per stalking”. L’avvocato Gioffrè ha annunciato una serie di querele a fronte del danno di immagine del proprio assistito.

Fabrizio Tenerelli

In copertina il papà di Ryan con l'avvocato Maria gioffrè

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