"Ho appiccato il fuoco per suicidarmi, non volevo uccidere nessuno"
Il giudice ha convalidato l’arresto, riservandosi sul tipo di misura cautelare da applicare. Il suo legale ha chiesto la scarcerazione

“Ho appiccato il fuoco, perché volevo suicidarmi, non volevo uccidere nessuno”. Così il settantatreenne di Pieve di Teco arrestato, sabato scorso, dai carabinieri con l'accusa di strage per aver appiccato il fuoco a un casolare di sua proprietà, situato in frazione Calderara, stamani, ha risposto al gip Anna Bonsignorio, di Imperia, all'interrogatorio di convalida.
All’interno del fabbricato non c’era nessuno, ma l’ipotesi di strage deriva dal sospetto che l’uomo possa aver incendiato il casolare per fare esplodere alcune bombole di gas al suo interno, in modo da compromettere l’incolumità dei vicini, con ii quali pare che ci fossero stati dei contrasti.
Sul fatto che, tuttavia, sia stato trovato a circa cinquecento metri dal casolare, l’anziano si è giustificato, dicendo di averci ripensato e di essere uscito. Insomma, un istinto conservativo. Il giudice ha convalidato l’arresto, riservandosi per quanto riguarda il tipo di misura cautelare da applicare. Il suo legale, invece, l’avvocato Ramadan Tahiri, ha chiesto il beneficio degli arresti domiciliari.
In copertina un'immagine dell'incendio e l'avvocato Ramadan Tahiri