MIGRANTI

Il caso a Ventimiglia: niente tamponi per i migranti respinti dalla Francia, ma solo ai riammessi

Sono circa 80 al giorno, dall'inizio di marzo, gli stranieri respinti in Italia dalle autorità francesi, perché sorpresi sulla linea di confine

Il caso a Ventimiglia: niente tamponi per i migranti respinti dalla Francia, ma solo ai riammessi
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Tamponi solo per i riammessi, scoppia il caso

Sono circa ottanta al giorno i migranti irregolari, che vengono respinti alla frontiera di Ventimiglia, dopo essere stati sorpresi sulla linea di confine (che varia di estensione, a seconda degli accordi internazionali), mentre tentavano di espatriare abusivamente. Nessuno di loro, però, viene prima sottoposto a tampone o test antigenico, in linea con la normativa di contenimento dei del Coronavirus.

Un fatto che preoccupa

considerato che la Costa Azzurra e la più contagiata di Francia e tra le più contagiate in Europa. Basta, infatti, soltanto che lo straniero venga individuato sul confine, per essere rimandato a piedi in Italia. In questo caso non ci sono controlli sanitari al valico di Ponte San Luigi, dove avviene formalmente il respingimento, perché per le autorità francesi lo straniero è come se non fosse neppure entrato in Francia, trattandosi di "linea di confine".

Diverso è il caso delle riammissioni, in cui il migrante viene ricevuto dalle autorità italiane soltanto con tampone negativo. La riammissione è un istituto che si applica, quando si riesce a provare che lo straniero irregolare, trovato sul territorio francese, è entrato dalla Francia.

L'intervento del parlamentare Flavio Di Muro

"Se chiediamo ai cittadini stranieri di avere tampone negativo per oltrepassare il confine - dichiara l'onorevole Flavio Di Muro (Lega), di Ventimiglia, in qualità di membro del Comitato parlamentare di funzionamento della Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen - non ci devono essere scusanti o corsie preferenziali per i migranti. Se un migrante, che si trova in Francia viene riconsegnato dalle autorità francesi a quelle italiane e non ha un tampone negativo, non deve essere preso a carico, perché non possiamo essere noi a effettuare il tampone, se la Francia lo respinge".

Sul caso interviene anche il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino

"E’ l’ulteriore segnale della necessità di un intervento coordinato tra lo Stato italiano e quello francese. Si auspica un dialogo ancora maggiore tra le due Prefetture, come sembra stiano già facendo molto bene le forze dell’ordine". Nel febbraio scorso il numero dei respingimenti aveva raggiunto una media di circa cento al giorno e in passato si erano addirittura toccate punte di 150-200 respinti sempre al giorno. Le riammissioni, invece, che richiedono un iter burocratico ben preciso, si attestano intorno sulle dieci alla settimana.

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