Lo sdegno dell'azienda

Il caso dei ragazzi disabili "cacciati" dal treno, la ricostruzione di Trenitalia

"Abbiamo fornito massima assistenza, con un kit snack e bibite. Rimborseremo totalmente il biglietto per tutelare la mobilità di tutti".

Il caso dei ragazzi disabili "cacciati" dal treno, la ricostruzione di Trenitalia
Pubblicato:

Ieri 18 aprile Trenitalia aveva riservato sulla prima vettura del treno regionale 3075 Albenga-Milano i posti necessari a far viaggiare da Genova  a Milano una comitiva di persone con disabilità (27 persone + 3 accompagnatori).

 

Venti minuti per convincere invano a liberare i posti assegnati ai ragazzi disabili

Lo comunica Trenitalia che con una nota stampa ricostruisce quanto avvenuto, a margine del caso che ha visto 27 ragazzi disabili, con i loro accompagnatori, costretti a scendere dal treno a Genova Principe e proseguire in autobus alla volta di Milano perché i postoi a loro assegnati erano occupati da un gruppo  di viaggiatori che si è rifiutato di cedere le sedute prenotate, nonostante l'intervento del personale di Trenitalia e della Polizia ferroviaria. Sul treno, arrivato a Genova Piazza Principe in ritardo per un precedente atto vandalico, che aveva costretto a cambiare tipo di convoglio a Savona, sono saliti numerosi viaggiatori occupando tutti i posti, compresi quelli tenuti e rimasti fino a lì liberi per la comitiva. A quel punto il personale di assistenza alla clientela è salito a bordo per invitare le persone a liberare quei posti.  Dopo circa venti minuti, nell’impossibilità di persuadere i clienti e permettere alla comitiva di viaggiare seduta e in maniera confortevole, com’era previsto, Trenitalia ha individuato una soluzione alternativa, utilizzando un pullman sostitutivo.

 

"Massima assistenza ai ragazzi disabili"

Trenitalia aggiunge:

E’ stata quindi fornita a Genova la massima assistenza, consegnando a ciascuno un kit con snack e bevande, accompagnandoli ai servizi igienici e, successivamente, al pullman per raggiungere Milano. Trenitalia, esprimendo vivo dispiacere e sdegno per l'accaduto, rimborserà integralmente il biglietto a tutti i partecipanti e conferma il proprio impegno a tutelare il diritto alla mobilità di tutti, in particolar modo di chi, per poterne godere pienamente, necessita di ogni doverosa attenzione: professionale, organizzativa e di comune senso civico.

Esposto in procura di assoutenti

Sul caso dei ragazzi disabili fatti scendere dal treno Genova-Milano a causa del rifiuto dei passeggeri di cedere loro i posti regolarmente prenotati interviene Assoutenti, la più importante associazione a difesa dei passeggeri del trasporto aereo, marittimo, ferroviario e stradale, che annuncia la presentazione domani di un esposto alle Procure della Repubblica di Genova e di Milano per la possibile ipotesi di violenza privata.

“Si tratta di un episodio molto grave, un esempio di inciviltà e degrado morale che potrebbe realizzare un vero e proprio illecito di natura penale – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – Chiediamo alla Procura di Genova e a quella di Milano di identificare, anche attraverso l’ausilio delle telecamere di sicurezza, tutti i passeggeri che hanno costretto i ragazzi disabili a scendere dal treno, e di procedere nei loro confronti in base all’art. 610 del codice penale secondo cui “Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni”.

“Chiediamo inoltre che le pubbliche autorità e le società del trasporto ferroviario elevino nei confronti dei responsabili della triste vicenda un “daspo” a vita su tutti i treni italiani, vietando ai soggetti che hanno rifiutato di cedere il posto ai disabili l’utilizzo di qualsiasi tipo di treno, allo scopo di dare un segnale forte di condanna verso simili barbarie” – conclude Truzzi.

 

"La giunta riveda il Contratto di Servizio"

“Quanto accaduto ieri alla stazione di Genova Principe  è assolutamente vergognoso. Non è ammissibile che 27 persone con disabilità siano state costrette a dover prendere un pullman e affrontare il traffico autostradale per ritornare a Milano - quando avevano prenotato i posti con largo anticipo - perché dei turisti, nonostante la presenza di tre agenti della Polizia ferroviaria e del personale di Trenitalia, si sono rifiutati di alzarsi per farli sedere nei posti a loro riservati”, così il capogruppo del Partito Democratico Luca Garibaldi sul caso dei 27 disabili costretti a prendere il pullman per ritornare a Milano nonostante la prenotazione dei posti sul treno.

“Trenitalia - riprende Garibaldi - non ha fatto abbastanza per evitare questo increscioso episodio: consapevole della mancanza di due vagoni, che erano stati vandalizzati qualche stazione prima, non ha provveduto - sapendo della delicatezza della situazione - a contattare i responsabili del gruppo di disabili che avevano prenotato i posti e segnalato la propria presenza su quel treno”.

“Ci stupisce - osserva il capogruppo - l’atteggiamento passivo della Giunta regionale, che rimane silente di fronte le mancanze di Trenitalia: non bastano le scuse, ma bisogna chiedere i danni e la revisione di un contratto di servizio indifendibile. Non si può accettare un servizio ferroviario che non è in grado di sostenere il flusso di turisti e persone che si spostano da e verso la Liguria. È indispensabile che la Giunta  si sieda intorno a un tavolo con Trenitalia per pretendere che venga garantito un servizio di trasporto su ferro efficace ed efficiente, viste anche le condizioni in cui versano le autostrade liguri”.

“Presenterò un’interrogazione in consiglio regionale - conclude Garibaldi - per avere immediati chiarimenti e per capire come la giunta intenda muoversi sia nei confronti dei responsabili del gesto sia, soprattutto nei confronti di Trenitalia, che quel servizio deve gestire. Si tratta di un episodio vergognoso e ingiustificabile”.

Seguici sui nostri canali
Necrologie