Il cavaliere Berlusconi depone a Reggio Calabria al processo di Scajola: ecco cosa pensa dell'ex ministro

Il cavaliere Berlusconi depone a Reggio Calabria al processo di Scajola: ecco cosa pensa dell'ex ministro
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"Claudio Scajola nel 2001 era il coordinatore nazionale di Forza Italia. E' persona di grandi capacità. C'era stima, fiducia e un rapporto concreto su fatti concretissimi".

A dirlo Silvio Berlusconi deponendo oggi a Reggio Calabria nel processo a carico dell'ex ministro dell'Interno. "Scajola - ha proseguito Berlusconi ha avuto vicende giudiziarie dalle quali è uscito da innocente ma che hanno pesato sulla sua immagine. Lui stesso si è voluto ritirare anche dal nostro partito e non ho avuto più nessun incontro personale, solo una telefonata all'anno per gli auguri".

"Non sono a conoscenza dei rapporti tra Matacena e Scajola o tra lui e Dell'Utri".  Ancora Berlusconi, deponendo come teste nel processo a carico dell'ex ministro Claudio Scajola accusato di avere favorito la latitanza dell'ex deputato di Fi Amedeo Matacena, latitante a Dubai dopo una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.

Berlusconi, rispondendo alle domande dei legali e del pm Giuseppe Lombardo, ha detto di non avere mai avuto rapporti con Matacena, di non sapere cosa facesse come attività (l'armatore di una società di traghetti che collega Calabria e Sicilia, ndr) e perché non sia stato ricandidato nel 2001, pochi mesi dopo avere subito la condanna.

Al riguardo Berlusconi ha spiegato che le ricandidature avvenivano dopo un analisi dell'attività svolta dai singoli parlamentari da parte dei capigruppo, e che poi tutto passava dal coordinatore nazionale di Fi che all'epoca era Scajola.

Il Tribunale di Reggio Calabria, accogliendo l'opposizione dei difensori degli imputati, non ha accolto una domanda fatta a Silvio Berlusconi dal pm Giuseppe Lombardo.

La domanda aveva ad oggetto una intervista fatta a Amedeo Matacena, latitante a Dubai, in cui parlava di tangenti in relazione alla vicenda Telekom Serbia, per sapere se il Governo guidato dallo stesso Berlusconi si fosse occupato di Telekom Serbia quando era in carica. Alla domanda si sono opposti i legali degli imputati.

Il pm, il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, ha spiegato la domanda con la necessità di capire se la latitanza di Matacena abbia punti di contatto con quella di Marcello Dell'Utri alla luce dell'intervista di Matacena.

Fonte Agenzia ANSA

 

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