Il Comune di Vallecrosia impiega 3 percettori del reddito di cittadinanza
I tre neo operai di Vallecrosia continueranno a percepire il reddito di cittadinanza ma dovranno lavorare gratuitamente sedici ore la settimana
Si è completato ieri 30 settembre l'iter procedimentale che porterà già da lunedì 5 ottobre p.v. tre volontari percettori del reddito di cittadinanza al lavorare per 16 ore la settimana con gli operai del Comune di Vallecrosia.
Dallo scorso mese di giugno il Comune di Vallecrosia e, tramite lo stesso Comune capo-fila, anche i Comuni della Val Verbone ha richiesto l'adesione al progetto P.U.C. (progetti utili alla comunità) promossi dal Ministero del Lavoro e riservati ai precettori del reddito di cittadinanza che non hanno trovato un lavoro neppure a seguito dell'interessamento degli uffici di collocamento e dei c.d. "navigator".
I tre neo operai di Vallecrosia continueranno a percepire il reddito di cittadinanza ma dovranno lavorare gratuitamente sedici ore la settimana in attività di pubblica utilità quali piccola manutenzione beni ed edifici pubblici, pulizia e cura verde pubblico, sanificazione beni comunali e giochi pubblici presso i giardini. Altri volontari percettori del reddito di cittadinanza saranno impiegati nei tre Comuni di San Biagio della Cima, Soldano e Perinaldo che hanno aderito al progetto.
I Comuni sono solo tenuti a fornire gli strumenti di protezione individuale, copertura assicurativa, visita medica preliminare e, in forma associata comprensoriale tramite il Distretto Sociale, un corso sulla sicurezza del lavoro.
L'Assessore delegata ai Servizi Sociali di Vallecrosia, dott.ssa Marilena Piardi, nel corso dell'incontro di presentazione che si è tenuto ieri in sala polivalente a Vallecrosia, presenti i tre volontari, il funzionario coordinatore, l'assistente sociale e i tecnici comunali, si è espressa molto favorevolmente nei confronti di questo progetto da Lei fortemente promosso nei mesi scorsi e realizzato con la collaborazione del Distretto Sociale Ventimigliese.
L'Assessore ha riferito "Il lavoro non è solo determinante per la sopravvivenza ma soprattutto per la dignità della persona che si può sentire realizzata anche solo dalla consapevolezza di sapersi utile per la Comunità. Percepire un reddito senza poter o voler restituire nulla non è conforme neppure al dettato costituzionale: se la società ti fornisce il sostentamento è giusto restituire in utilità sociale tramite le proprie competenze". La dottoressa Marilena Piardi ha quindi ringraziato i tre volontari che non sono voluti restare a casa a percepire il reddito senza fare nulla di utile e i dipendenti che si sono prodigati per realizzare il progetto e che seguiranno i tre nei lavori da lunedì.
Il progetto durerà un anno, eventualmente prorogabile, e nei prossimi mesi altri volontari si alterneranno.
- La foto allegata si riferisce alla riunione di presentazione dei primi tre volontari che si è tenuta ieri 30.09.20