Tra capodogli e delfini

Siamo andati a "caccia" di cetacei nel Santuario Pelagos - Il reportage con foto e video

Crociera al largo della Riviera dei fiori per osservare capodogli, stenelle e altri cetacei con Tethys e il progetto di citizien science CSR

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Sono otto le specie differenti di cetacei che abitano il Santuario Pelagos: delfini, balenottere, capodogli e altri grandi mammiferi marini nuotano al largo delle coste della Riviera dei Fiori. Oggi, mercoledì 24 maggio, abbiamo partecipato a una crociera dell'Istituto Tethys, la Onlus che studia, monitora e protegge i cetacei nelle nostre acque, per osservare le meravigliose creature nel loro ambiente naturale.

 

"A caccia" di cetacei con Tethys

Il viaggio, con partenza da Portosole a Sanremo è inserito nell'ambito del progetto Cetacean Sanctuary Research (Csr), un programma di citizien science- ossia che coinvolge attivamente privati cittadini al fianco dei ricercatori nell'osservazione dei cetacei-  che ha raccolto, tra addetti ai lavori e appassionati di whale watching la più vasta mole di dati scientifici sul Santuario dei Cetacei, in oltre 30 anni di attività, compiendo, pensate, sei volte il giro della terra.

 

A bordo la responsabile del progetto Sabina Airoldi, la responsabile della comunicazione di Tethys Maddalena Jahoda, il principal investigator Mario, genetista delle balene, il fotografo, ricercatore e "tuttofare" Lele, il laureando Stefano, la microbiologa Marianna e lo skipper Roberto. Ad affiancarli, una ricercatrice statunitense specializzata nelle alghe e Alessandra Origa, biologa marina di Oceanihs, che ha portato a bordo due "Blue Box", laboratori mobili della grandezza di un trolley, che analizzano in tempo reale i parametri del mare (dall'acidità dell'acqua alla temperatura), per validare i dati che arrivano dai satelliti.

 

Come funziona il viaggio

Gli osservatori, sulla tolda di Pelagos, hanno una doppia funzione: osservare i segni della presenza di un cetaceo, dalle pinne al maestoso soffio (perpendicolare all'acqua balenottera, leggermente inclinato capodoglio) e raccogliere contestualmente una serie di dati fondamentali, come il traffico di navi, la presenza di uccelli marini, altri organismi che abitano il Mediterraneo e altre osservazioni di carattere generale. Nel caso non bastassero gli occhi, la nave è equipaggiata con un sofisticato sistema di "tracciamento" con i microfoni. I cetacei non sono animali silenziosi, anzi, sono dei veri e propri  "chiacchieroni". I capodogli ecolocalizzano le loro prede o si scambiano messaggi emettendo uno schiocco cadenzato (il "click"), mentre altri cetacei, come le stenelle, emettono fischi per richiamarsi tra loro. A noi basta ascoltare il mare, per sapere dove sono.

 

E la crociera ha individuato proprio un capodoglio marchiato con una cicatrice, ribattezzato Freddie (vecchio amico dei ricercatori, una conoscenza  maturata almeno dal 1995) e un gruppo di stenelle, almeno 60, con tanti esemplari di giovane età.

 

Perché i cetacei sono animali importanti per l'ecosistema

Non solo le piante sottomarine: anche i cetacei svolgono un ruolo fondamentale nello scambio di ossigeno e anidride carbonica. Lo ha spiegato la ricercatrice Maddalena Jahoda.

 

Davide Izetta

Gli scatti

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