Imperia: sgominata rete dello spaccio, Mandarano personaggio chiave dell'inchiesta
Era Mario Mandarano, 64 anni, di Taggia, il personaggio chiave dell’operazione antidroga “Praedictio” della polizia
I risultati dell'operazione antidroga
Era Mario Mandarano, 64 anni, di Taggia, il personaggio chiave dell’operazione antidroga “Praedictio” della polizia, che si è conclusa stamani con l’esecuzione di 22 misure cautelari tra la provincia di Imperia e quelle di Genova e Savona. Ed è proprio dal suo arresto, avvenuto nel marzo del 2020, quando venne trovato in possesso di un ingente quantitativo di hascisc e marijuana e di un arsenale, che sono partite le indagini.
Mandarano era lo snodo principale dell’attività di spaccio, nonché il “contabile”
Nell’occasione del suo arresto, infatti, gli investigatori sequestrarono anche numerosa documentazione con su riportati i nomi degli acquirenti, i prezzi della droga, le operazione di “dare” e avere” e i vari di tipi di stupefacente che venivano trattati. L’attività di spaccio, che si presume fosse in atto almeno dal 2015, era tutta documentata.
“La squadra mobile della questura ha eseguito 22 misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Imperia (Massimiliano Botti, ndr) con il coordinamento della procura della repubblica (pm Antonella Politi, ndr) - ha affermato stamani il questore di Imperia Giuseppe Felice Peritore, alla presentazione dei risultati dell’operazione -. E’ un’attività di indagine che è durata diversi mesi e si è conclusa oggi, la quel ci ha permesso di disarticolare una rete molto fitta di cessione di stupefacenti non solo nell’intera provincia, ma anche con ramificazioni in Liguria e Basso Piemonte. Abbiamo anche verificato che questa attività criminale di cessione, sotto la tipologia di marijuana, hascisc, ma anche cocaina, raggiungeva ingenti guadagni per centinaia di migliaia di euro”.
Un centinaio gli agenti della questura di Imperia che sono stati impiegati nell’odierno blitz
come specificato anche dal dirigente della squadra mobile di Imperia, il commissario capo Giovanni Franco: “A partire dall’alba si è data esecuzione all’ordinanza applicativa delle misure cautelari con la collaborazione delle squadre mobili competenti per territorio. Nell’occasione oltre a sottoporre a misura cautelare i destinatari del provvedimento sono state espletate diverse perquisizioni molte delle quali positive col sequestro sia di droga che di armi e di una serra”.
I nomi di tutti gli indagati
- Flavio Ianni, 34 anni abitante a Riva Ligure
- Mark Scaffini, 42 anni, residente a Pontecurone (Alessandria)
- Daniele Narciso, 34 anni, vive ad Arma di Taggia
- Mario Mandarano, 63 anni, residente a Taggia (detenuto)
- Franco Guastamacchia, 48 anni, nato a Torino (Detenuto)
- Elice Bellanti (detto Fè o Felice), 58 anni, residente a Genova
- Giacomo Masotina, 46 anni, residente a Savona
- Sergio Taverna, 55 anni, residente a Vendone (Savona)
- Gianfranco Bianco (detto Gianfranco Gelati), 48 anni, residente a Taggia, ma abitante a Santo Stefano al mare
- Roberto Rebora, 50 anni, residente a Sanremo
- Lorenzo Rebora Corci, 20 anni, abita a Sanremo
- Frederic Siorat (detto Fred), 52 anni, nato in Marocco, residente in Francia
- Ervin Bashmeta (detto Luciano), 36 anni, albanese residente a Sanremo
- Bashkin Bashmeta (detto Kim), 43 anni, albanese residente a Castellaro
- Giuseppe Russo (detto Pino Castellaro), 64 anni, Castellaro
- Massimiliano Paletta, 50 anni, residente a Taggia
- Antonio Zito, 56 anni, residente a Camporosso
- Walter Tropeano, 39 anni, abitante a Camporosso
- Marco Queirolo, 38 anni, residente a Genova
- Antonio Carbone, 46 anni, di Camporosso
- Giuseppe Stilo, 49 anni, residente a Taggia
- La misura cautelare non è stata emessa, perché l'indagato è deceduto
I particolari dell'operazione
Per quattordici indagati è stata disposta la custodia in carcere (Flavio Ianni, Sergio Taverna, Daniele Narciso, Gianfranco Bianco, Giuseppe Russo, Massimiliano Paletta, Giuseppe Stilo, Giacomo Masotina, Elice Bellanti, Ervin Bashmeta, Frederic Siorat, Walter Tropeano, Antonio Carbone e Mark Scaffini), mentre per uno gli arresti domiciliari (Bashkim Bashmeta). Per altri sono stati disposti l’obbligo di dimora (Antonio Zito e Marico Queirolo), il divieto di dimora (Mario Mandarano, Franco Guastamacchia e Roberto Rebora) e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (Lorenzo Rebora Corci).
Il blitz costituisce l’epilogo di una lunga ed articolata attività di indagine
condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Imperia con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, che ha consentito di scardinare una vasta rete di smercio di droga, con ramificazioni in Liguria ed in Piemonte.
Determinante ai fini dello sviluppo investigativo è stato l’arresto in flagranza di Mario Mandarano, classe 1959, avvenuto nel mese di marzo 2020, il quale era stato sorpreso in possesso di sostanza stupefacente del tipo hashish e marijuana, oltre ad un vero e proprio arsenale di armi da guerra, esplosivi ed armi comuni da sparo.
In quell’occasione era stato rinvenuta e sequestrata anche una notevole mole di documenti e appunti nei quali era stata minuziosamente annotata la contabilità dell’attività illecita, con indicazione degli acquirenti, dei quantitativi e delle tipologie dello stupefacente, dei prezzi e delle cifre già corrisposte e/o da corrispondere.
Gli approfondimenti esperiti dagli investigatori della Squadra Mobile di Imperia
hanno consentito di acquisire gravi indizi nei confronti degli indagati, di ricostruire i traffici illeciti e di quantificare i relativi introiti, facendo venire alla luce un vero e proprio stoccaggio di droghe, la cui cessione avveniva in maniera sistematica e professionale da diversi anni.
In particolare, è stata delineata la filiera del traffico di cannabinoidi
il cui perno era Mandarano, che si approvvigionava di massicce quantità di hashish e marijuana da alcuni fornitori e le immetteva nel “mercato”, anche al di fuori della Provincia di Imperia, tramite altri soggetti, svolgendo funzioni da intermediario con i “grossisti” di droga. Parallelamente, alcuni indagati esercitavano in maniera sistematica il commercio di cocaina. Il meccanismo criminale delineato ha consentito ai suoi protagonisti di smerciare, non solo nell’estremo Ponente Ligure, ma anche nelle Province di Alessandria e Genova, ingenti quantità di sostanza stupefacente e ricavarne cospicui guadagni, stimati in centinaia di migliaia di euro.
Fabrizio Tenerelli