PRESCRIZIONE DEL REATO

In Corte d'Appello a Reggio Calabria: chiesto il non doversi procedere per ex ministro Scajola

Si è chiusa con la richiesta di tre “non luogo a procedere” la requisitoria del pg della Corte di Appello Maria Pellegrino

In Corte d'Appello a Reggio Calabria: chiesto il non doversi procedere per ex ministro Scajola
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Il processo in Corte di Appello a Reggio Calabria

Si è chiusa con la richiesta di tre “non luogo a procedere” la requisitoria del pg della Corte di Appello di Reggio Calabria, Maria Pellegrino, al secondo grado di giudizio contro Claudio Scajoia, l'ex ministro dell'Interno (oggi sindaco di Imperia e presidente della Provincia di Imperia), condannato in primo grado a 2 anni di reclusione per procurata inosservanza della pena in favore dell'ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, deceduto il 16 settembre 2022, a Dubai, dove si era rifugiato da dieci anni dopo essere stato condannato in via definitiva a tre anni di carcere, a conclusione del processo "Olimpia", per concorso esterno in associazione mafiosa.

Stessa istanza anche per Maria Grazia Fiordelisi e Martino Antonio Politi

la prima ex segretaria, il secondo collaboratore di Matacena, assolti in primo grado e accusati di aver dato un aiuto nell'organizzare la latitanza. A determinare la richiesta del pg è stata la decisione della Corte, alla scorsa udienza,  di rigettare l’istanza della Procura di riaprire l’istruttoria dibattimentale, chiedendo che in aula venga ascoltato il collaboratore di giustizia Giuseppe Stefano Tito Liuzzo.

L'intervento del pg Maria Pellegrino

Alla luce del rigetto dell’audizione di Liuzzo - ha affermato il pg - non resta molto spazio nella discussione perché non ci sono prove a sufficienza per contestare l’aggravante ex articolo 7 (attuale 416 bis, ndr), nei confronti di Maria Grazia Fiordelisi che era stata assolta in primo grado e la Procura aveva fatto appello e Martino Antonio Politi”. Sempre il pg ha chiesto al collegio il non doversi procedere per sopraggiunta prescrizione del reato nei confronti di Claudio Scajola per la procurata inosservanza della pena (capo C): “Fatto salvo che è stata accertata la responsabilità”.

L’avvocato Patrizia Morello, che difende l’ex ministro Scajola

ha prodotto un certifico medica per giustificare l’assenza del proprio assistito (operato all’anca), spiegando che non potrà essere presente nel breve periodo, dovendo affrontare due mesi di riabilitazione. Il giudice ha così aggiornato il processo al prossimo 13 marzo.

Fabrizio Tenerelli

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