La Procura di Imperia ha aperto un’inchiesta per omicidio contro ignoti, ma al momento soltanto come atto dovuto, per far luce sulla morte di un uomo di 58 anni, Massimo Sina, trovato agonizzante giovedì sera, nella propria abitazione di Imperia, e deceduto poco dopo in ospedale dov’era stato ricoverato in seguito a un intervento del personale sanitario del 118 con i vigili del fuoco.
Stando ai primi accertamenti
è molto probabile che abbia perso la vita battendo la testa contro lo spigolo di una finestra – dove è stato rinvenuto parecchio sangue – ma visto che per i medici non c’è piena certezza sulla compatibilità della ferita con l’ipotesi dell’incidente, la magistratura ha deciso di disporre l’autopsia, sequestrando l’appartamento dove la il cinquantottenne viveva da solo.
L’uomo era malato e seguito dall’azienda sanitaria
Sono stati alcuni operatori dell’Asl, recatisi a domicilio per delle cure, a lanciare l’allarme non avendo ricevuto alcuna risposta, dopo aver bussato e suonato alla porta.
Al loro arrivo, i vigili del fuoco hanno visto che era riverso a terra. I medici hanno provato in tutti i modi a rianimarlo, ma senza successo. L’aspetto più grottesco è che il corpo di Sina è fermo in una cella frigo e l’esame autoptico non si potrà effettuare prima di mercoledì prossimo (8 ottobre), in quanto non ci sono medici legali al momento disponibili.
Fabrizio Tenerelli