Vertice in Prefettura a Imperia

Inquinamento da solvente: Procura indaga contro ignoti

La procura di Imperia ha aperto una inchiesta contro ignoti sul caso di inquinamento da solvente 1,2,3-tricloropropano

Inquinamento da solvente: Procura indaga contro ignoti
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Nel frattempo la Procura di Imperia indaga contro ignoti

La procura di Imperia ha aperto una inchiesta contro ignoti sul caso di inquinamento da solvente 1,2,3-tricloropropano, che sabato scorso ha determinato l’emissione di alcune ordinanze di divieto di consumo dell’acqua potabile, sia a scopo alimentare che (in alcuni casi) igienico. Nel frattempo, in Prefettura a Imperia si è tenuto un vertice, presieduto dal prefetto Valerio Massimo Romeo, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone; del responsabile dell’Ato idrico, Claudio Scajola e del direttore gvenberale di Rivieracqua, Angela Ferrari.

Le dichiarazioni del direttore generale di Rivieracqua

Sabato e domenica abbiamo effettuato delle manovre di rete per escludere i due pozzi principalmente inquinati - ha affermato Ferrari -. Stiamo controalimentando con il Roja e nei prossimi giorni completeremo queste manovre per cercare di escludere completamente i pozzi incriminati che sono solamente quattro”.

Parla l'assessore regionale alla Protezione civile Giampedrone

Giampedrone ha garantito che: “Come Protezione civile regionale continueremo nella comunicazione in questa prima fase dell'emergenza, finché i dati non torneranno negativi in modo da poter liberare dai vincoli delle ordinanze, sia di Taggia che di Sanremo, una fetta importante della popolazione di quei territori, purtroppo senza l'utilizzo dell'acqua per lo scopo idro-potabile, ma anche solo per poter cucinare”.

Scajola, invece, punta il dito sulla gestione del servizio idrico in provincia di Imperia, negli ultimi anni

Il servizio idrico in questa provincia è stato molto trascurato e, quindi, i pozzi pescano nel fondo e pescando nel fondo nascono questi problemi. Dobbiamo accelerare le verifiche, che non possono essere così lunghe, affinché le risposte della positività quando si esce dai parametri falsati possa essere più celere. Mi pare che si stia avviando a soluzione il problema anche con l’isolamento di alcuni pozzi e alcuni by-pass fatti dentro l’acquedotto”. Sulle cause che hanno portato l’inquinamento, Scajola afferma: “E’ difficile da capire, ma la cosa più probabile è che pescando nel fondo ci sia sempre qualche cosa che può falsare questi parametri, che non sono pericolosi, ma sono comunque fuori dalla norma prevista, e quindi bisogna evitare che succeda". 

Fabrizio Tenerelli

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