L'AZIENDA DI TRASPORTI SPIEGA IL PERCHE'

Insegnanti chiedono un'ora in più all'autista: salta gita scolastica di 60 alunni a Torino

Gli insegnanti chiedono un’ora in più all’autista del pullman per visitare il Museo Egizio, così salta la gita scolastica a Torino

Insegnanti chiedono un'ora in più all'autista: salta gita scolastica di 60 alunni a Torino
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Gli insegnanti chiedono un’ora in più di disponibilità all’autista del pullman per visitare il Museo Egizio, ma per legge non è possibile, così salta la gita scolastica a Torino, col rammarico di una sessantina di alunni delle elementari di Pigna e Isolabona, nell’entroterra di Ventimiglia, e delle rispettive famiglie, che avevano speso 49 euro.

Sono circa le 6.30, quando studenti e genitori attendono l’arrivo dell’autobus

Tuttavia, alla richiesta delle maestre di tornare alle 14.30, anziché alle 13.30, l’autista fa presente che non è possibile e a quel punto, visto che non si riesce a trovare un accordo, quest’ultimo inverte il senso di marcia e torna al deposito di Ventimiglia. Cosa è accaduto?

A spiegarlo è il direttore tecnico di City Touring (la società di trasporti incaricata di portare gli alunni a Torino), Giovanni D’Agostino.

Non sono stati rispettati i termini del contratto e ci sono le mail che lo testimoniano - afferma -. La legge prevede che un autista non possa prestare servizio per più di quindici ore. Se contiamo che andare e tornare, due volte, da Ventimiglia a Pigna, con l’autobus, richiede quattro ore, la disponibilità rimanente è di undici ore. Per aumentare l’orario l’agenzia che ha venduto il pacchetto avrebbe dovuto richiedere due autisti, facendo pagare ovviamente di più, e così saremo potuti arrivare a ventuno ore”.

Cosa succede allora, se un autista compie uno strappo alla regola

e guida anche solo un’ora in più? “La polizia può ritirargli la patente - prosegue D’Agostino -. I nostri autisti timbrano ogni volta che salgono sull’autobus e un computer di bordo registra ogni singola sosta, la velocità media e altri parametri. Senza contare, che se un mezzo viene fermato oggi, può essere sottoposto a verifica negli ultimi ventotto giorni”.

Secondo l’azienda di trasporti, il problema non è tanto della scuola

quanto delle agenzie, che se non sono proprio del territorio e non conoscono le distanze, spesso valutano dei tempi di percorrenza diversi da quelli reali e poi c’è la corsa al prezzo stracciato. “Il 29 febbraio scorso, l’agenzia ha chiesto di partire alle 14.30 - conclude D’Agostino -. Noi abbiamo risposto che non era possibile e che avremo potuto lasciare Torino, non più tardi delle 13.30. Dopo quattro giorni, in mancanza di una risposta alla nostra mail, abbiamo scritto dicendo che avremmo annullato il viaggio e così ci hanno autorizzato a partire alle 13.30. Insomma, non facciamo togliere la patente a un nostro autista per un’ora di viaggio e tanta disorganizzazione”.

Fabrizio Tenerelli

Immagine di pressfoto su Freepik

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