La Diocesi acquisisce dai Gesuiti la chiesa di Santo Stefano a Sanremo
La Diocesi di Ventimiglia e Sanremo ha acquisito la chiesa, di Santo Stefano, situata in piazza Gian Domenico Cassini, a Sanremo
La Diocesi ha acquisito la chiesa di Santo Stefano
La Diocesi di Ventimiglia e Sanremo ha acquisito la chiesa, di Santo Stefano, situata in piazza Gian Domenico Cassini, a Sanremo, donata dai Padri Gesuiti. Lo annuncia il vescovo Antonio Suetta.
"L’atto, rogato il giorno 16 aprile dal notaio Cesare Parola, a Cuneo, ha sancito la conclusione di un lungo iter burocratico volto a preservare un patrimonio di fede ed arte di grande rilievo per tutta la cittadinanza - afferma Suetta -. È noto dalle fonti che molti fatti significativi della storia sanremese siano legati a questo edificio, pur ricostruito a partire dal XVII secolo proprio in concomitanza con l’arrivo in città della Compagnia di Gesù".
Tra le opere d’arte di rilievo che ornano l’edificio
spicca senza dubbio la tela realizzata dal gesuita padre Andrea Pozzo, noto per le illusionistiche prospettive realizzate ad affresco raffigurante “Sant’Ignazio di Loyola che impone l’abito dell’Ordine gesuitico a San Francesco Borgia” (1680-90), ospitata nella cappella Borea, intitolata al Santo.
Dichiara il direttore dell'Ufficio Beni Culturali
"La tela - spiega Valentina Silvia Zunino, direttore Ufficio Beni Culturale della Diocesi - aveva ben figurato nella mostra lui dedicata a Trento, sua città natale, dando modo di far apprezzare Sanremo anche per il suo peculiare patrimonio storico-artistico. Dopo la dipartita dei padri, avvenuta nel 2011, la Diocesi aveva preso in carico l’officiatura della chiesa, attraverso la stipula di un comodato d’uso, dando così una risposta concreta a quanti avevano manifestato il proprio sentito dispiacere per la sua chiusura e, più in generale, per la perdita del prezioso contributo offerto dall’ordine a questa città".
La cura pastorale è stata affidata al giovane don Emanuele Longo, che in essa celebra la Santa Liturgia nella forma straordinaria del Rito Romano, particolarmente apprezzato e frequentato. Nei mesi a venire verrà definendosi pure la destinazione finale dell’ex convento, escluso dalla donazione alla Diocesi.
Nella foto il passaggio di proprietà tra Padre Alessandro Mattaini S. J. (che ha seguito l’iter per parte dell’Ordine) e il Vescovo. Più sotto la Chiesa di Santo Stefano.