il caso Di Muro e consorte

La moglie siede accanto al marito sindaco: “per protocollo, non per ostentazione”

"La regola generale in materia di cerimoniale vuole il consorte a fianco del coniuge secondo la cosiddetta ‘regola della destra'"

La moglie siede accanto al marito sindaco: “per protocollo, non per ostentazione”

Le consuetudini locali, così come la prassi consolidata seguita in tutti i comuni, ad esempio quello di Imperia, e a livello nazionale, prevedono che la moglie del sindaco sieda alla sua destra, in linea con la regola generale in materia di cerimoniale che vuole il consorte a fianco del coniuge secondo la cosiddetta ‘regola della destra’”.

E’ con queste parole che l’amministrazione comunale di Ventimiglia

in una nota, risponde alle accuse della Federazione civica, sferrate per voce del consigliere comunale Nico Martinetto. Sotto accusa c’era la foto di Elisa De Leo, seduta accanto al marito e sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro e alle altre autorità presenti alla cerimonia di consegna del San segundin d’Argentu e alla messa successivamente celebrata in cattedrale.

La foto – affarà Martinetto – mostra la moglie del sindaco seduta in prima fila durante la cerimonia ufficiale, vestita di rosso e posizionata davanti a consiglieri regionali, assessori comunali, autorità civili e militari. Un gesto che infrange ogni protocollo istituzionale e che trasmette un messaggio inequivocabile: la vicinanza al potere vale più del ruolo pubblico. In un evento che dovrebbe celebrare la comunità e le sue istituzioni, l’ostentazione di privilegi personali è quanto di più lontano dal senso civico”.

Per l’amministrazione non è stata infranta alcuna regola

Il ‘consorte’, infatti, prende il ‘rango’ del coniuge e prende posto di fianco ad esso – si legge in una nota -. Tale consuetudine, infine, è stata seguita per il terzo anno consecutivo, e la prefettura di Imperia e l’ufficio delle celebrazioni liturgiche della diocesi di Ventimiglia-Sanremo hanno sempre confermato tale impostazione generale, anche in occasione di cerimonie di ben altra portata, quale la visita contestuale del vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Antonio Tajani, e del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi”. Lo stesso criterio, dunque, è stato adottato anche per il San segundin.

Fabrizio Tenerelli