La morte di Paola Gambino: eventuale indagine per omicidio solo dopo autopsia in Francia
"In Italia è al momento aperto un fascicolo per 'atti relativi'; nessuna ipotesi di omicidio, almeno che non emergano elementi sospetti dall'autopsia in Francia. Non escludiamo, comunque, la possibilità di effettuare una seconda perizia anche in Italia".
"In Italia è al momento aperto un fascicolo per 'atti relativi', cosiddetto modello 45; nessuna ipotesi di omicidio, almeno che non emergano elementi sospetti dall'autopsia in Francia. Non escludiamo, comunque, la possibilità di effettuare una seconda perizia anche in Italia".
A dichiararlo è il procuratore di Imperia Alberto Lari, che interviene sul caso dell'imprenditrice Paola Gambino, 56 anni, la titolare del b&b "Acqua di mare", di Arziglia, a Bordighera, data per scomparsa, lo scorso 24 marzo, e trovata morta in mare la settimana scorsa, in Francia, dalle parti di Cap Ferrat, vicino a Nizza.
"Finché non saremo in possesso dei referti autoptici - ancora Lari - per noi i fatti sono comparabili con quelli di una donna che si è gettata in mare".
Le autorità francesi hanno preso tempo un paio di settimane per eseguire l'esame necroscopico, ma i tempi si preannunciano piuttosto lunghi.
Malgrado il cane molecolare, durante le ricerche a Bordighera, si sia fermato su una scogliera di Arziglia (dalla quale potrebbe essersi gettata in mare la Gambino), restano ancora molti i dubbi da chiarire.
Ad esempio il movente del tragico gesto: non esistono biglietti di addio; sembra, inoltre, escluso che avesse scoperto di essere malata. La verità, dunque, emergerà dall'autopsia.
Soltanto da quella si potrà capire, se il corpo presenta segni di violenza; se la donna si è davvero gettata in mare oppure se è stata uccisa da qualche parte, con la salma successivamente lanciata in mare. Le indagini sul caso della misteriosa morte sono state affidate al pubblico ministero Barbara Bresci.