La Piazzetta dei Diritti ha la sua panchina arcobaleno
Nella casa della CGIL a Sanremo un simbolo contro la discriminazione della comunità LGBT+
Un simbolo contro ogni forma di discriminazione, in particolare nei confronti della comunità Lgbtq+: nella Piazzetta dei Diritti, la "casa" della CGIL a Sanremo (in via Giorgio Pallavicini), ora figura la panchina arcobaleno.
Alla Piazzetta dei Diritti arriva la panchina arcobaleno
La struttura è posizionata dalla CGIL imperiese in collaborazione con MIA Arcigay. Presenti all'inaugurazione, tra gli altri, il segretario generale della provincia del sindacato, Fulvio Fellegara e il presidente di Arcigay Marco Antei. Tra i presenti anche una delegazione di Agedo (l'associazione che riunisce i genitori di appartenenti alla comunità) e una da Palazzo Bellevue, con l'assessora alla Cultura Silvana Ormea (in prima linea anche nei due Pride sanremesi) e ai Servizi Sociali Costanza Pireri.
La panchina arcobaleno contro la discriminazione
Due battaglie che procedono nella stessa direzione, non a caso, la panchina arcobaleno è accanto a quella rossa, posizionata lo scorso anno, che simboleggia l'opposizione alla violenza di genere. «La Cgil- ha detto Fellegara, al momento di scoprire la panchina arcobaleno- è contro ogni forma di discriminazione. Per questo abbiamo accolto questo simbolo nella Piazzetta dei Diritti, che deve essere la casa di tutti. Un luogo di ascolto e di incontro. Non è la prima iniziativa che abbiamo messo in campo in favore della comunità Lgbtq+, ripartirà presto lo sportello arcobaleno, dedicato ad accogliere tutte le istanze di questo mondo. Lo avevamo già avviato, prima del Covid e ora lo riattiveremo».
"E solo questione di tempo"
«Basta avere pazienza- ha aggiunto il presidente Antei- e riusciremo ad ottenere tutto quello per cui lottiamo. L'adozione del figlio del partner, l'adozione tout-court e finalmente una legge contro l'omotransfobia. È solo questione di tempo».
L'emozione di celebrare unioni civili
«Ho celebrato delle unioni civili- conclude Orema- ed è stato emozionante. Vedendo che queste persone, finalmente, possono unirsi in matrimonio come tutti gli alti».
Davide Izetta