La proposta di Edoardo Verda e Guido Abbo per le "Pietre d'Inciampo"
I consiglieri di Imperia al Centro, propongono la posa di nuove pietre d'inciampo per commemorare 15 deportati che non fecero più ritorno
I consiglieri di Imperia al Centro, propongono la posa di nuove pietre d'inciampo per commemorare 15 deportati che non fecero più ritorno
La proposta di Edoardo Verda e Guido Abbo per le "Pietre d'Inciampo"
Nella mozione mossa dai consiglieri di Imperia Centro che verrà discussa nel prossimo Consiglio Comunale di Imperia, viene sottolineato come il mantenimento della memoria di ciò che avvenne nei tristi anni del nazifascismo è un dovere delle istituzioni, oltre che una sempre più urgente necessità, volta a prevenire il riaffermarsi di ideali fascisti e antidemocratici. Viene poi chiesto di effettuare una ricerca storica, istituendo eventualmente un’apposita commissione, per individuare con esattezza i nomi dei deportati Imperiesi nei lager nazisti e il luogo di abitazione o di lavoro di ciascuno di essi. Viene quindi chiesto, entro le disponibilità di pianificare la posa delle prime “Pietre d’inciampo” per l’anno 2020, possibilmente già a partire dal 27 Gennaio, in corrispondenza della ricorrenza del Giorno della Memoria.
Il pensiero di Edoardo Verda: La ‘Pietra d’Inciampo’ vuole rappresentare un ostacolo concettuale alla quotidianità, posto di fronte all’ingresso dell’abitazione del deportato, che esorti a ricordare un passato tragico ma tutt’altro che irripetibile.
Passato di cui Imperia non fu esentata e che pagò con un pesante tributo: da qui, infatti, secondo quanto riportato negli archivi, partirono circa 50 tra donne e uomini deportati nei campi di concentramento e di questi in 15 non fecero mai più ritorno.
Uomini e donne prelevati dalle loro case in quanto ebrei, antifascisti o disertori.
Per questo, oggi, ho presentato insieme a Guido a nome di Imperia al Centro una mozione per il comune ad Imperia proponendo di pianificare la posa delle ‘Pietre d’Inciampo’ anche nel nostro comune. È di ieri la notizia dell’assegnazione di una scorta alla Senatrice a vita Liliana Segre, ritenuta doverosa a causa delle innumerevoli minacce e insulti ricevuti in quanto Ebrea e simbolo di quel passato che taluni provano a minimizzare, sminuire o perfino negare. Mantenere ardente il fuoco della memoria è un dovere delle istituzioni ma alla luce della cronaca recente risulta sempre più una necessità.
La nostra città spero possa fare la sua parte.