LA PROTESTA Di 130 DIPENDENTI RT IN CAUSA CON L'AZIENDA. "Penalizzati per aver fatto valere i nostri diritti"

LA PROTESTA Di 130  DIPENDENTI RT IN CAUSA CON L'AZIENDA. "Penalizzati per aver fatto valere i nostri diritti"
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Sanremo- Da oltre tre anni ben 130 dipendenti della Riviera Trasposti sono in causa con l'azienda perchè nell'aprile del 2014 erano stati tolti gli integrativi di 2° livello che in soldi vuol dire circa 300 euro al mese a testa. Nell'ottobre dello stesso anno i lavoratori hanno fatto causa prima rivolgendosi ai sindacati e poi in tribunale. Dal momento che i sindacati hanno cercato un accordo che in realtà, secondo quanto sostengono i dipendenti Rt, non li ha soddisfatti visto che andavano a perdere circa 4mila euro a testa, gli stessi lavoratori hanno deciso di andare avanti nella loro causa. Da quel momento la situazione è diventata  molto pesante proprio all'interno dell'azienda stessa. Da qui l'esigenza di scrivere una lettera che è stata affissa in bacheca per rendere pubblica l'aria che si respira in azienda.

"La situazione che si è venuta a creare, nostro malgrado, all'interno dell'Azienda è giunta ormai al limite della sopportazione e diventa sempre più difficile affrontare gli impegni quotidiani, sia in ambito lavorativo che, di conseguenza, in quello familiare. Tutti i giorni siamo sottoposti a pressioni psicologiche anche da parte di "colleghi sindacalisti" i quali, non contenti di aver sottoscritto un accordo non "erga omnes", ci chiedono ancora di chiudere la vertenza in perdita. I lavoratori non chiedono elemosine ma il giusto compenso!!! Vorremmo ricordare ad alcuni sindacalisti che invece di tentare di convincere i colleghi a rinunciare ai propri diritti e alla propria dignità ... dovrebbero adoperarsi fattivamente perchè i lavoratori ottengano il giusto compenso.

Riteniamo che chi è preposto alla tutela e alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori, non compia fino in fondo il proprio dovere nel momento in cui permette all'azienda di discriminare una parte dei dipendenti. Noi chiediamo solo che venga rispettata la parità di trattamento economico, visto e considerato che non ci sembra di aver tenuto un atteggiamento tale da giustificare ciò che stiamo subendo. Non esigendo nè più nè meno del dovuto, pretendiamo da tutti rispetto e dignità per il lavoro che svolgiamo. Chiedere di essere trattati economicamente al pari dei colleghi che, per ragioni loro personali, non hanno intrapreso la via giudiziale nei confronti dell'Azienda, ci sembra un diritto e non una pretesa. Vista la responsabilità che il nostro lavoro comporta, chiediamo all' Azienda ed ad alcuni "colleghi " di lasciarci lavorare con la massima serenità, nel rispetto dei diritti e della dignità del lavoro svolto da ciascuno, in attesa del giudizio del tribunale. Non ultimo,vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà ai colleghi che hanno intrapreso l' azione legale verso l'azienda, per non perdere quei diritti, conquistati nel corso degli anni"

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