La tragedia di Bussana: "Una scuola in un capannone industriale, c'è da vergognarsi"
"Tanta disperazione, però occorre una riflessione: accade in un contesto dove l'istituto scolastico viene inserito in un capannone"
Pubblichiamo una lettera aperta del collettivo Pecora Nera sul tragico incidente di Bussana
Tanta disperazione, però occorre una riflessione: accade ciò in un contesto dove l'istituto scolastico viene inserito in un capannone industriale, perché altro non è il mercato dei fiori, privo di un’etica estetica, allocato in una piccola zona industriale, triste, marginale, periferica, utile alla sola produzione, stoccaggio e commercializzazione delle merci.
Insomma, una zona gravata dalla desertificazione sociale! Ecco il contesto in cui viene inserita la seconda agenzia di socializzazione che noi chiamiamo “scuola”!
Peccato, però, che in quel contesto fioriscano solo istituti secondari, tecnici. Infatti non troviamo i prestigiosi licei dove i figli dei notabili frequentano: no, questi godono di un'etica estetica che li colloca in strutture antiche, da pregi architettonici, circondate da verde, e non da capannoni.
E poco importa se queste strutture accolgano dotati o meno, l'importante è la classe di appartenenza! È chiaro non vedremo mai un Cassini ubicato nell’ex mercato dei fiori! Non si sottragga, per giunta, alle responsabilità per la progettazione di una ciclabile atta a servire gli istituti, e che, fuori dagli skill, evidenzia tutte le criticità dell'essere stata realizzata in una zona ad alto traffico di mezzi pesanti, in barba a tutta la sicurezza che i signori politici vorrebbero garantire. Ora, un'intera città dovrà vergognarsi per non aver mai preso parte ad una sola scelta!