Il progetto del Mit

La Valle Argentina leva gli scudi: il "NO" dei sindaci alla diga

La categorica opposizione al progetto della foga senza consultare gli enti coinvolti al termine di un summit tra i primi cittadini

La Valle Argentina leva gli scudi: il "NO" dei sindaci alla diga
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Si è tornato a parlare, nei giorni scorsi, di una possibile nuova diga in Valle Argentina, per fronteggiare la crisi idrica che asseta la provincia e la penisola: un progetto che storicamente ha incontrato una forte resistenza da parte della popolazione. Oggi, summit tra i sindaci della Valle.

 

Il "NO" dei sindaci alla diga

“E’ da subito emersa la volontà, di confrontarsi su un tema che sta creando allarme e preoccupazione. I timori dei cittadini coincidono con i nostri,”

 

dichiarano Mario Conio (Taggia), Matteo Orengo (Badalucco), Mariano Bianchi (Montalto-Carpasio), Manuela Sasso (Molini di Triora) e Massimo Di Fazio (Triora), con un comunicato congiunto.

Per queste ragioni – proseguono – il nostro messaggio unanime è un ‘no’ convinto a grandi dighe che stravolgerebbero l’equilibrio e la bellezza della valle, mettendo inoltre a rischio le nostre popolazioni.”

 

Gli enti chiedono di essere coinvolti

Vogliamo essere coinvolti in ogni iniziativa-spiegano i sindaci della Valle- che interessi i nostri territori per poter portare le istanze e rappresentare le apprensioni dei nostri concittadini. Invitiamo a coinvolgere i comuni, ancor prima di avventurarsi in studi e progettazioni non condivise che rappresenterebbero solo uno spreco di denaro pubblico. A breve chiederemo una riunione con gli enti coinvolti e il Ministero competente, al fine di far valere le nostre posizioni e per meglio comprendere notizie che, al momento- concludono-, abbiamo appreso solo dagli organi di stampa.”

 

Il progetto del Mit

È stato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, retto da Matteo Salvini (Mit) a commissionare lo studio di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione dell'invaso nell'entroterra alle spalle di Taggia. La ragione per la quale l'opera è tornata sulle scrivanie delle istituzioni, è la lotta alla siccità che morde, soprattutto d'estate, tutta l'Italia. Si tratterebbe dell'unico intervento strategico, in tal senso, in Liguria.

 

La resistenza contro la diga

Ma quello tra le dighe e la Valle Argentina è una vicenda dai lunghi trascorsi. Già negli anni Sessanta la popolazione, in particolare quella di Badalucco, si oppose con forza all'idea della realizzazione di un grande invaso a monte dell'abitato. La tragedia del Vajont contribuì sia a irrigidire le posizioni degli abitanti della valle che al naufragio del progetto. Riproposto, in sordina, nel 2013, con dimensioni ridotte rispetto alla grande diga degli anni Sessanta incontrò una nuova  levata di scudi che contribuì, anche in questo caso, al nulla di fatto finale. E bisogna ricordare che la storica resistenza al progetto, soprattutto a Badalucco, è una parte consistente della memoria collettiva, tanto da essere ricordata nel Murales nuovo che accoglie i visitatori del paese, commissionato all'artista Nicola Soriani. Impressionato dalla tenacia e dalla vivacità del ricordo nel cuore degli abitanti, ha deciso di inserire una dedica nell'opera alla vicenda.

Davide Izetta

 

 

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