La verità sulla scomparsa di Sandra: "Tre giorni nel fiume, ferita, disidrata e denutrita. Un miracolo"

“Ha trascorso tre giorni tra i canneti del fiume, ferita alla testa, denutrita e disidratata e soltanto in preda ad una grandissima forza d’animo, è riuscita ad avere quella spinta per salire la scarpata e chiedere aiuto sulla strada”.

La verità sulla scomparsa di Sandra: "Tre giorni nel fiume, ferita, disidrata e denutrita. Un miracolo"
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“Ha trascorso tre giorni tra i canneti del fiume, ferita alla testa, denutrita e disidratata e soltanto in preda ad una grandissima forza d’animo, è riuscita ad avere quella spinta per salire la scarpata e chiedere aiuto sulla strada”.

Così Franca Cristina Novello, sorella del convivente di Sandra Antinozzi, racconta la verità sulla scomparsa della “cognata” da Pontedassio, facendo chiarezza sulle tante notizie, a volte contrastanti, uscite in quei giorni. Gli avvistamenti in centro a Imperia o altrove, dunque, erano frutto di un errore, commesso in buona fede, ci mancherebbe, ma pur sempre uno sbaglio. Sandra si trovava nel torrente a circa sette chilometri da casa (vicino al gommista).

“E’ uscita in stato confusionale ed ha iniziato a vagare. Non sappiamo perché, probabilmente avendo smesso di seguire la terapia, temeva di essere ricoverata in ospedale”, aggiunge Franca. una volta nel torrente, Sandra, secondo quanto da lei stessa raccontato, sarebbe caduta, battendo fortemente la testa contro una roccia (tanto che le hanno dovuto dare alcuni punti di sutura) e svenendo. A quel punto sembra che non riuscisse più a muoversi. Per tre giorni, fino a venerdì, quando poi è stata soccorsa, è rimasta senza bere e mangiare: “Era in principio di ipotermia”, racconta la “cognata”.

Malgrado le disperate ricerche dei nuclei di soccorsi, di lei nessuna traccia. Quando ormai si pensava al peggio, Sandra sente alcune pecore belare, a quel punto si mette a gridare, sperando che ci sia anche il pastore nelle vicinanze. Nessuno, tuttavia, la sente. Le sue condizioni di salute sono disperate.

Il primo giugno la svolta: “Con una forza d’animo incredibile è tornata sulla strada ed ha chiesto aiuto. Era quasi come se si fosse risvegliata. A noi ha raccontato di essere rimasta prigioniera dei rovi e delle canne”.

Quell’iniziale tentativo di nascondersi dalla famiglia ha dunque rischiato di terminare in tragedia. Per un miracolo Sandra oggi è ancora viva e adesso si trova in ospedale.

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