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"L'antisionismo una forma mascherata di antisemitismo", lo storico Hayvri a Ventimiglia

Lo storico e politico israeliano Ofir Hayvri ha parlato, nel pomeriggio, a margine di una conferenza dal titolo “L’antisemitismo da sempre”

"L'antisionismo una forma mascherata di antisemitismo", lo storico Hayvri a Ventimiglia
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Lo storico israeliano ha parlato a Ventimiglia

Non dico, che non si possa criticare Israele e la sua politica, è super legittimo, ma quando le accuse a Israele e al sionismo diventano di fatto accuse antisemite, allora non è più critica politica obiettiva, ma un tipo di odio”.

Lo ha detto il filosofo, storico e politico israeliano, Ofir Hayvri, nel pomeriggio, a margine di una conferenza dal titolo “L’antisemitismo da sempre”, che si tenuta nei localki della biblioteca Aprosiana, di Ventimiglia. L’evento è stato organizzato dalla locale associazione Italia-Israele, con il patrocinio del Comune.

"Vengo a parlare non solo della storia dell’antisemitismo, ma anche della realtà di oggi, in cui sembra non essere più apertamente presente, ma purtroppo lo è - ha aggiunto -. L’antisemitismo è una forma di odio che si maschera molte volte e che in passato si basava su accuse religiose, poi diventate  pseudo scientifiche con la razza”.

Secondo Hayvri spesso l’antisionismo coincide con l’antisemitismo

Dopo la seconda guerra mondiale, siccome è diventato un po’ vergognoso chiamarsi antisemita, oggi tanti antisemiti si dichiarano antisionisti”.

E poi. "Uno dei classici argomenti con cui gli antisemiti attaccavano sempre gli ebrei è che gli ebrei controllano la finanza, il mondo, la media o i governi e oggi ci sono quelli che attaccano. Non dico dovete credere a quello che dico, ma pensate sempre quando c’è una accusa verso Israele, a vedere i fatti e su cosa si basa. Alcuni la sparano grossa e parlano di apartheid contro Israele, ma è una accusa che non c’entra niente con Israele e la si usa perché si sa che non è vero, perché se davvero ci fosse un regime di questo genere, avrebbe avrebbe dovuto esserci un nome israeliano”.

"Dal tempo della cosiddetta Primavera Araba, la maggioranza delle repubbliche arabe si sono sfasciate"

"Dal tempo della cosiddetta Primavera Araba, la maggioranza delle repubbliche arabe si sono sfasciate, non c’è più uno stato. Il fatto che siamo arrivati a questo punto non è perché Israele ha attaccato Gaza così, una notte, è perché Hamas ha fatto un colpo di stato e preso il controllo di parte del territorio. Lo stesso è avvenuto nello Yemen, con gli huthi che controllano forse il quaranta percento del territorio. Per cui Israele è circondata da sei entità di cui solo due, l’Egitto e la Giordania, sono Stati ‘normali’. Israele ha accordi di pace con entrambi, e vorrebbe averli anche con il Libano, la Siria e anche con i palestinesi. Ma la realtà è che non si può fare ora un accordo con il Libano, perché il governo del Libano controlla quattro strade nel centro di Beirut, tutto il resto lo controllano le milizie di hezbollah".

"Hezbollah non è nemmeno una forza locale, perché poi gli ordini vengono da Teheran. Quindi, anche se adesso ci fosse un accordo a Gaza, domani purtroppo potrebbe scoppiare una guerra in Libano. Il problema vero è che Israele si trova in una situazione dove c’è un doppio peso: Israele si prende tutte le responsabilità di essere uno stato, ci sono regole e accordi internazionali, può essere accusato di crimini di guerra (il tribunale dell’Aia ha respinto le accuse di genocidio), però Israele può essere sotto accusa, ma perché Hamas o Hezbollah non possono essere accusati? Perché non sono stati. Per cui l’idea di due stati in un modo teoretico andrebbe bene, ma allo stato attuale il fatto che non solo l’autorità palestinese è la striscia di Gaza, ma anche il Libano e la Siria non sono stati funzionanti e Israele deve in qualche modo difendersi da questa situazione”.

Fabrizio Tenerelli

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