L'assessore Berrino e la croce celtica "La porto al collo da 40 anni mi spiace se può infastidire"
E' una croce celtica semplicemente celtica, non un simbolo politico né fascista
L'assessore Gianni Berrino sorpreso in occasione del festeggimenti per i 90 anni della Ferrovia Genova-Casella con la croce celtica al collo.
Berrino a Repubblica: "Mi dispiace se può infatidire, ma la porto al collo da 40 anni"
La storia è antica e periodicamente si ripete quando gli esponenti in vista della destra italiana vengono sorpresi, in posti, atteggiamenti o con simboli che li avvicina al fascismo o alla destra radicale. L'ultima "vittima" è l'assessore regionale al Turismo, il sanremese Gianni Berrino. A chiamarlo in causa è il quotidiano La Repubblica, che ha raccolto le "segnalazioni incredule" di chi era presente alla cerimonia e ha notato la collanina con la croce celtica ostentata sotto la camicia dall'amministratore. La croce è un chiaro simbolo di riconoscimento dei partiti dell'estrema destra in voga tra gli anni 60 e, soprattutto nei 70, con il Fronte della Gioventù.
Berrino già vice sindaco e assessore di Sanremo tra la fine anni '90 e primi 2000, non ha mai nascosto un passato nel Fronte della Gioventù dell'Msi da dove è iniziata la sua carriera, esplosa con Alleanza Nazionale quando giovanissimo entro nella giunta di Sanremo con il sindaco Bottini.
Non porto mica al collo il fascio littorio
Contattato da Repubblica l'esponente di Fratelli d'Italia conferma quello che foto e video della cerimonia testimoniano, ovvero di portare al collo la croce celtica: “Tra la medaglietta della Madonna e quella di Gesù Cristo. La croce celtica la porto al collo da 40 anni, mi dispiace se può infastidire qualcuno ma mi ha accompagnato in tutta la mia carriera politica e mi ricorda da dove vengo. E' una croce celtica semplicemente celtica, non un simbolo politico né fascista. Non capisco le perplessità, pensavo non fossero più i tempi in cui discutere di simboli del genere, al collo non ho mica il fascio littorio”.
Rispetto al piccolo polverone sollevato da Repubblica Berrino non rinuncia all'ironia, postando gli articoli che lo riguardano sul suo profilo facebook con il commento: "Post muto" (sotto quello di repubblica) e, a seguire, "Oggi 4 articoli sull'argomento" e una precisazione rispetto a un refuso in uno di questi: "Naturalmente la catenina mi era stata regalata da mia nonna, non la croce. Ma va bene così!". Berrino non ha risparmiato ironia sul suoo predecessore (l'identikit è quella del comunista Giovanni Vesco) che "esponeva sulla scrivania il busto di Lenin e Mao".
Berrino precisa tuttavia di non rienere la croce celtica un simbolo antidemocratico e che se ci dovesse essere na sentenza che dichiarasse il contrario lui non la indosserebbe. "Ce l'avevo anche quando sono andato dal papa"