Latitanza Matacena, Scajola a Davi: "Un processo nato sul nulla"
"con tutte le intercettazioni telefoniche che ho avuto (Matacena, ndr) non c’è mai stata una telefonata tra me e questo soggetto"
Mercoledì prossimo il processo in Appello a Reggio Calabria
“E’ un processo che è nato sul nulla: per Matacena che a Dubai era, a Dubai è rimasto, con tutte le intercettazioni telefoniche che ho avuto non c’è mai stata una telefonata tra me e questo soggetto, non si capisce perché si sarebbe dovuto trasferire da lì in Libano, dove stava bene; non c’era sicuramente una ricerca di nascosto, perché lui fu arrestato a Dubai su richiesta della Procura di Reggio Calabria e quindi sapevano che era lì, poi fu rilasciato perché non avevano trovato moventi, è rimasto lì, questo processo non ha né capo né coda”.
A parlare è il sindaco di Imperia, Claudio Scajola, in una intervista rilasciata al giornalista e opinionista svizzero (naturalizzato italiano) Klaus Davi, pseudonimo di Sergio Klaus Mariotti, per il suo web talk YouTube “KlausCondicio”.
La vicenda è quella legata al processo in corso a Reggio Calabria
per procurata inosservanza della pena in favore dell'ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, deceduto il 16 settembre 2022, a Dubai, dove si era rifugiato da dieci anni dopo essere stato condannato in via definitiva a tre anni di carcere, a conclusione del processo "Olimpia", per concorso esterno in associazione mafiosa. Scajola venne condannato in primo grado a 2 anni di reclusione, mentre la requisitoria in Appello del pg si è chiusa con la richiesta di “non luogo a procedere” e mercoledì prossimo è attesa la decisione.
Vi riproponiamo di seguito alcuni stralci della intervista e l’audio-video della stessa
Nel lungo calvario giudiziario in Calabria, chi le è stato vicino e chi l’ha delusa?
Non voglio fare nomi. Berlusconi l’ho trovato vicino. Gianni Letta e Gonfalonieri li ho sempre trovati vicinissimi. Li ho incontrati tante volte, ma anche telefonicamente li ho sempre sentiti vicini a me, per una storia comune che abbiamo vissuto ma anche per una vicinanza di valori e questo devo congiungerlo al popolo e alle persone: dovunque vado, in tante parti d’Italia quando giro, e questa è la mia più forte e importante consolazione, trovo consenso per il lavoro che ho svolto nella mia attività di partito e di governo. E oggi quando sento che si riparla di piano energetico, e si riparla di nucleare, devo dire con piacere che è stata la mia battaglia quella dell’energia quindici anni fa e che se fosse andata avanti oggi non saremmo in queste condizioni. Ma devo anche dire ahimè un ricordo che ho molto presente, che mi fece l’allora presidente della Repubblica Napolitano, che mi disse: “Guarda Scajola, io ero molto amico di Ippolito che fu arrestato”, mi disse “Scajola stai molto attento quando parli di energia”.
Vicenda di Striano, è stato figura chiave del suo processo poi finito in nulla…
Il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Cafiero De Raho fu il firmatario del mio arresto e fece una conferenza stampa dove affermò che era stata svelata la cupola tra massoneria, Ndrangheta e politica. Chi fece le informative più significative era questo Striano che quindi è stato chiamato diverse volte a testimoniare con la sua relazione al processo di Reggio Calabria. Inutile dire che la stessa procura della Repubblica, dopo aver usato anche dei pentiti fasulli che sono stati presentati, che sono stati poi dalla stessa procura della repubblica cancellati, la stessa procura della repubblica, ma ahimè dopo quattro anni e mezzo, ha fatto cadere questo castello.
Striano è stato uno dei due protagonisti delle indagini
Questo colonnello, altro episodio molto strano, due giorni dopo aver comprato con la moglie il vestito della comunione del figlio che doveva cresimarsi la settimana successiva, si suicidò due giorni prima di venire a testimoniare. Episodio molto strano.
Su tutta questa inchiesta… ci sono punti interrogativi
Tanto è vero che il processo ha annullato tutte queste congetture, ma non ha annullato anni di sofferenze di grande eclatanza, quasi la necessità che fosse più importante fare un ballon d’essai piuttosto che andare a ricercare la verità. Era tutta una vicenda che poiché dopo la vicenda casa al Colosseo che mi martoriò tre anni, fui assolto, stava riemergendo prepotentemente la persona Scajola e il politico Scajola, mi hanno fermato.
Sono stato presente a tutte le udienze a Reggio Calabria e sono anche intervenuto, siccome è un mio diritto, sette volte durante i diversi interrogatori per fare puntualizzazioni di fronte alle falsità che ascoltavo. Negli incontri che ho fatto posso dire che con lui (Striano, ndr) non ho avuto nessun colloquio. Con un altro, che era stato anch’esso un estensore che aveva seguito questa inchiesta non posso dimenticare che durante una pausa mi venne vicino e mi disse: io mi vergogno di questa inchiesta. Ora non voglio fare il nome, ma ci sarà il momento.
Fab.Ten.