"Le ordinanze regionali sono coerenti con il Decreto Presidenziale"

Dal fronte dei ricoveri, gli ospedalizzati calano di 22 unità. Nei reparti delle terapie intensive si è sotto i 70 ricoveri

"Le ordinanze regionali sono coerenti con il Decreto Presidenziale"
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I dati

 I dati in i linea con quelli dei giorni scorsi fanno ben sperare in un miglioramento generale dell'andamento dell'epidemia. Gli ospedalizzati calano di 22 unità. Parola di Giovanni Toti che aggiunge " che questo è il dato più importante. Anche sul fronte delle terapie intensive, siamo sotto i 70 ricoverati, a circa un terzo della disponibilità straordinaria messa in campo durante l'emergenza"

“Sul fronte delle ordinanze – conclude Toti -  le ordinanze di Regione Liguria sono coerenti con il dettato del Dpcm. Manterremo le ordinanze inalterate per l’inizio della fase 2, del 4 maggio alla settimana successiva, senza ampliamenti, ma a fronte di un impegno politico del Governo di considerare, nelle settimane successive al 4 maggio, un provvedimento che ridia piena potestà legislativa alle Regioni e garantisca la possibilità di emettere ordinanze anche differenziate da territorio a territorio".

“In pratica – spiega Toti- , è evidente che sui tamponi che effettuiamo ogni giorno il numero dei positivi sia più alto che altrove, visto che andiamo a effettuare i tamponi in modo mirato, andiamo a cercare i contagiati nei posti dove è più possibile trovarli e su campioni che hanno bisogno di essere tenuti sotto stretto controllo. In questo modo conosciamo più nello specifico i soggetti che rischiano di infettare altre persone. Quello dei risultati dei tamponi non è indicatore con cui si misura la situazione su un certo territorio: il dato chiave è quello dei posti letto occupati, si tratta dell’unica misura coerente, e in Liguria calano i ricoverati sia in media intensità che in terapia intensiva”.

“Anche le notizia secondo qui al ministero della Salute non vi siamo dati sufficienti a calcolare l’R0 della Liguria è totalmente priva di fondamento – spiega il presidente - dal momento che il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha da poche ore dichiarato che tutte le regioni italiane hanno un R0 inferiore a 1. È quindi evidente che abbiano i dati anche per valutare la Liguria. Da parte nostra tutti i dati a disposizione della nostra sanità regionale sono anche a disposizione dell’Istituto superiore di sanità e del mistero della Salute”.

“Sulla questione dei numeri, il report elaborato delle Fondazione Gimbe, secondo cui la Liguria si troverebbe ancora nella Fase 1 – precisa Toti –, non tiene in debita considerazione i differenti approcci regionali relativi alle strategie di controllo attivate localmente. Per quel che riguarda la Liguria, la politica di estensione delle indagini diagnostiche a setting ad alto rischio, ovvero nei luoghi clinicamente più rilevanti come ad esempio le Rsa, ma non solo ovviamente, evidenzia e giustifica l’aumento dei casi rispetto alle indagini effettuate, sia in termini di incidenza sia di prevalenza. Una scelta che si traduce, nei fatti, in una più efficace prevenzione”.

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