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Liguria resta in zona gialla

L'incidenza supera i 1000 casi ogni 100mila abitanti. Il driver resta la fascia più giovane della popolazione.

Liguria resta in zona gialla
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“La Liguria si conferma in zona gialla”. Lo annuncia il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti. 

 

 

 

"Invertire la tendenza con le nuove disposizioni"

“Nonostante la grande circolazione del virus di questi giorni – aggiunge Toti – grazie alla gigantesca campagna vaccinale e all’enorme sforzo di tutti gli operatori sanitari, il sistema ligure sta dando prova di reggere all’urto del Covid: siamo in una situazione comunque complessa vista la grande circolazione del virus. La speranza è che con le disposizioni governative in vigore da lunedì e con l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over50 si inverta la tendenza”.

 

 

"I dati sono inequivocabili"

"Il Decreto Natale – prosegue Toti - prevede con una serie di restrizioni per i non vaccinati: si tratta di misure necessarie, vista appunto l’elevata incidenza e il fatto che le persone non vaccinate, se contagiate, sono più a rischio di ospedalizzazioni con conseguenze anche molto gravi. I numeri delle terapie intensive sono inequivocabili: dei 40 posti letto occupati oggi, 28 sono di persone non vaccinate, mentre nella maggior parte dei casi di persone vaccinate si tratta di soggetti con comorbidità. Per coloro che con senso di responsabilità verso sé stessi e gli altri si sono vaccinati non cambierà sostanzialmente nulla: l’obiettivo è evitare al Paese nuove chiusure che il sistema non potrebbe sopportare, oltre ovviamente a ridurre ospedalizzazioni e decessi”.

 

Crescono, le prime dosi

“Nei primi giorni dell’anno, anche in conseguenza delle nuove disposizioni del Governo, in Liguria si è registrata una notevole crescita delle prime dosi somministrate – aggiunge Toti - : dal 1° al 6 gennaio sono state in totale più di 6mila, con punte di oltre 2mila il 4 gennaio scorso. Numeri ben più incoraggianti di quelli registrati negli ultimi giorni di dicembre, quando la media si aggirava attorno alle 500 prime dosi al giorno. Buoni anche i dati relativi alle dosi booster somministrate dal 1° al 6 gennaio: sono quasi 40mila (39.930)
Oggi sfioriamo il 70% di copertura degli over 80 con la dose booster. Nelle ultime 24 ore sono stati somministrate 7.760 dosi di vaccino, un numero importante tenendo conto della giornata festiva di ieri”.

 

 

La vaccinazione pediatrica

Per quanto riguarda la fascia tra i 5 e gli 11 anni, sono 18.211 le prenotazioni e oltre 7800 le dosi di vaccino somministrate. Su questo fronte, da lunedì 10 gennaio all’ospedale Gaslini di Genova sarà attiva una linea vaccinale per tutti i bambini, che si andrà ad affiancare al percorso di vaccinazione dei bambini allergici a medio ed alto rischio e “ultrafragili”, già operativo.
“Voglio ringraziare l’Istituto Gaslini – aggiunge Toti - che dall’inizio della pandemia sta svolgendo un ruolo fondamentale di hub regionale in relazione alla fascia pediatrica e che mette le sue professionalità a disposizione anche in questa fase complessa, in vista della riapertura delle scuole, per mettere in sicurezza anche i bambini con la vaccinazione. Lo sforzo che il nostro sistema sanitario sta affrontando è titanico ed è per questo che voglio ringraziare tutti i professionisti, impegnati in prima linea anche durante le festività natalizie”.

 

 

Il driver resta la fascia dei più giovani

Filippo Ansaldi, direttore generale Alisa  ha detto "Abbiamo osservato un incremento di incidenza anche in questa settimana che ha superato i 1000 casi ogni ‪100.000‬ casi. L’incidenza è omogena nelle quattro province liguri. Il driver dell’epidemia continua a essere quella delle fasce più giovani, in particolare 6-12 anni e 13-19 anni che hanno un tasso di incidenza 5 volte superiori di quella degli over 65. Riguardo alla permanenza in zona gialla ricordiamo che ai fini della valutazione di rischio della regione, giocano un fattore fondamentale gli indicatori sulla pressione ospedaliera. La cabina di regia valuta i posti letto occupati alla luce dei posti attivi e attivabili. Ad oggi il dato sulla pressione ospedaliera sulle terapie intensive ci dice che il 19% dei posti letto attivi o attivabili sia occupato, mentre per la media intensità è pari al 34%. Essendo uno dei due indicatori al di sotto della soglia della zona arancione (limite del 20% sulla terapia intensiva), il quadro di rischio resta giallo".

 

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