Lo Scheletro dei Balzi Rossi apparteneva a una donna: scoperta rivoluzionaria a Ventimiglia
La scoperta scientifica è del 2016, ma la comunicazione al grande pubblico è avvenuta, stamani, all'inaugurazione del nuovo allestimento del Museo Preistorico di Balzi Rossi.
Appartiene a una donna di circa 37 anni e non a un uomo, come erroneamente ritenuto fino a qualche anno fa, la sepoltura rinvenuta, nel 1872, nella grotta Caviglione del sito archeologico dei Balzi Rossi, situato al confine italo-francese di Ventimiglia.
La scoperta scientifica è del 2016, ma la comunicazione al grande pubblico è avvenuta, stamani, all'inaugurazione del nuovo allestimento del Museo Preistorico di Balzi Rossi.
"La sepoltura, quindi, non si chiama più l'Uomo di Mentone, ma la Donna di Caviglione - ha affermato Antonella Traverso, direttore del Museo - ed è stata proprio questa sorprendente scoperta a dare impulso al riallestimento complessivo del museo". La presentazione al pubblico di questa scoperta non poteva che avvenire, giovedì prossimo, in occasione della Festa della Donna, con una serie di visite del Museo (dalle 15 alle 18, una all'ora) a ingresso gratuito per le donne.
Un po' di storia. Il 26 marzo del 1872 gli scavi guidati da Emile Riviere mettono alla luce una sepoltura di quello che sino ad oggi era stato chiamato 'Uomo di Mentone'. La sepoltura viene trasferita a Parigi, dove è conservata presso l'Institut del Paleontologie Humaine e ai Balzi Rossi resta il calco della stessa.
A sorpresa, i recenti studi dell'équipe internazionale guidata dal Professore Henry del Lumley, hanno ribaltato le informazioni sino ad oggi ritenute valide.
La sepoltura, caratterizzata da una cuffia formata da conchiglie e denti di cervo e un corredo di ossa di cavallo, è quella di una donna di epoca gravettiana (24.000 anni fa), di alta statura. Le indagini scientifiche hanno permesso di scoprire che morì in età avanzata per l'epoca: circa 37 anni. L'ossatura, inoltre, riporta una ferita da difesa e attesta la gestazione di almeno un figlio.