IL DISSENSO SI ALLARGA

Locali aperti a Sanremo, anche Dolceacqua in rivolta, Gazzola: "No disparità di trattamento"

Il sindaco di Dolceacqua: "L'unica cosa certa è la necessità di avere una linea di indirizzo univoca, per non creare disparità"

Locali aperti a Sanremo, anche Dolceacqua in rivolta, Gazzola: "No disparità di trattamento"
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Anche Dolceacqua, come Bordighera, chiede stesso trattamento

"Se prendiamo i dati, che riceviamo giornalmente dall’Asl e li aggreghiamo negli ultimi otto giorni, la scelta di differenziare le restrizioni tra il distretto sanitario di Ventimiglia e quello di Sanremo, non è assolutamente comprensibile. E' necessario avere una linea di indirizzo univoca, per non creare disparità, che in un momento così duro​ per le nostre attività economiche​ diventano davvero difficili da spiegare e giustificare".

A parlare è il sindaco di Dolceacqua, Fulvio Gazzola

che, facendo eco alle odierne dichiarazioni del sindaco di Bordighera, Vittorio Ingenito, chiede che vi sia pari trattamento tra i Comuni del distretto sanitario 1 (in capo al comprensorio di Ventimiglia) e quelli del distretto 2, che fanno capo a Sanremo, dove da lunedì (nella settimana del Festival) potranno riaprire bar e ristoranti, a differenza che negli altri Comuni dell'Intemelio.

"Stando a questi dati - ancora il primo cittadino - risulterebbe che il distretto di Sanremo ha una percentuale superiore di positivi e in quarantena, in proporzione agli abitanti, rispetto al nostro territorio. Non solo il numero dei positivi nel distretto 2 è percentualmente più alto, ma c’è una curva di incremento positiva che è addirittura in controtendenza rispetto a quella del Distretto 1". Secondo Gazzola, ora il problema è di capire, se sia giusto passare tutti in zona gialla oppure tornare (sempre tutti) in arancione. "Auspico quanto prima - conclude il sindaco - un chiarimento da parte della Regione e degli altri organi competenti".

"Forse le decisioni si sono basate su dati diversi da quelli in nostro possesso. In questo caso ci piacerebbe venirne a conoscenza. In caso contrario, invece, sarebbe opportuno rivedere le decisioni prese, per coerenza non solo economica ma anche sanitaria".

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