Movimento Lgbtq+

L'Onda Pride parte da Sanremo. Prima sfilata in Italia

Quest'anno quattro comuni e una pioggia di associazioni hanno patrocinato la sfilata

L'Onda Pride parte da Sanremo. Prima sfilata in Italia
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Parte da Sanremo l'Onda Pride, la serie di sfilate della comunità LGBTQ+ in decine di città italiane. E forse, secondo Marco Antei, presidente di Mia Arcigay Sanremo-Imperia, la Città dei Fiori apre le danze anche per l'Europa.

 

L'Onda Pride parte da Sanremo

Migliaia i manifestanti lungo il percorso che da Corso Salvo d'Acquisto arriva a Pian di Nave. Manifesti, cartelli, costumi. Sanremo si colora con l'arcobaleno.

 

«Quest'anno, abbiamo il patrocinio di quattro comuni della Provincia di Imperia- spiega Anti- L'anno scorso uno, l'anno prima nessuno. È cambiato tanto, se non altro la nostra visibilità, ma c'è ancora tanta strada da fare. Chiediamo il matrimonio egualitario, la step child adoption, l'adozione tout court. In Italia siamo indietro rispetto ad altri paesi d'Europa che hanno già determinati diritti».

 

Cresce l'esposizione mediatica della comunità

Il Pride è organizzato da Mia Arcigay, Coordinamento Famiglie Arcobaleno e Agendo e raccoglie l'appoggio di numerose associazioni del territorio, sindacati, collettivo studenteschi e forze politiche. Presente anche una delegazione di Palazzo Bellevue. Secondo le stime, specifica Antei, il 50% dei partecipanti a un Pride medio non appartiene in senso stretto alla comunità LGBTQ+, ma è coinvolto a vario titolo (sono membri familiari o amici) o sono simpatizzanti trascinati dalla crescente esposizione mediatica. «Questo- ha ammesso- è un grande risultato».

 

Il simbolo di Sanremo

Sanremo è la "Stonewall d'Italia", una città fondamentale per il movimento. Proprio nella città dei fiori, il 5 aprile del 1972, una quindicina di manifestanti "presesero d'assalto" il Casinò di Sanremo, in cui si stava svolgendo un convegno con tema i metodi per curare l'omosessualità (alcuni, figli del loro tempo, più simili a torture che a procedure mediche). Quella data segna l'avvio, in Italia, della battaglia che continua ancora oggi.

 

Il pride ha triplicato. Secondo le stime rese dall'assessore alla cultura Silvana Ormea, i partecipanti nel 2024 sono stati tremila, 1500 nel 2023 e 1000 nel 2022. A Pian di Nave i discorsi. «I veri crimini universali- ha detto Natascia Maesi, presidente Mia Arcigay Italia- sono i manganelli che reprimono il dissenso , il genocidio del popolo palestinese, l'invasione dell'Ucraina che non abbiamo tentato di impedire. I signori della guerra, cara Giorgia Meloni- ha concluso- sono le uniche cose che vogliamo fuori dai nostri libri di storia».

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