Luca Ferrero: «Fare l'attore porno mi ha cambiato la vita»
Originario di Riva Ligure, trapiantato a Praga, l'attore a luci rosse si racconta, dagli esordi alle produzioni in proprio
Ogni tanto, fa bene lanciarsi oltre lo steccato ed esplorare territori che (soprattutto nel nostro paese), sono ancora tabù. Come funziona il mondo del porno? Come si diventa attori? come funziona una giornata tipo? Ne abbiamo parlato con Luca Ferrero, originario di Riva Ligure, trapiantato a Praga, che oltre ad essere una star delle produzioni XXX ha anche la sua casa di produzione. Ha 46 anni, separato (ora ha una compagna), da poco più di dieci lavora nel campo hard. Attualmente, si occupa anche delle sue proprie produzioni. Lo abbiamo raggiunto per una chiacchierata.
L'intervista a Luca Ferrero
Signor Ferrero, come ha iniziato?
«Ho iniziato quasi a caso. È stato complice un viaggio a Budapest, nel 2011, con un mio amico, che sui social netwok era in contatto con Mario Salieri (storico regista, ndr). Siamo andati a prendere un caffè nel suo studio, questo mio amico doveva discutere di alcune cose con lui. Mi ha visto, ha notato il mio viso particolare e mi ha chiesto: “Ma perché non provi?”. Stava lavorando a una produzione che aveva anche una vasta componente di pura commedia, per la quale servivano tanti attori, non necessariamente impegnati in scene di sesso. Se non avessi funzionato, mi avrebbero solamente lasciato nella parte recitativa. Ho accettato e da allora non ho più smesso».
Aveva mai recitato prima? Che lavoro faceva?
«No, non avevo mai avuto esperienze recitative prima di quel momento. Ho lavorato per anni nell’azienda di famiglia, prima di passare al porno. Mio padre aveva un’azienda edile, poi la mia famiglia ha aperto un negozio di frutta e verdura a Riva. Hanno ancora la campagna nel paese».
Come funziona una giornata tipo?
«Ho fatto molte cose diverse e lavorato con molti registi. Di base, però, ti arriva un messaggio su WhatsApp con luogo e ora. Per gli uomini è diverso, quando si arriva sul set, le ragazze hanno già effettuato trucco e set fotografico. Anche la preparazione, perché io effettuo soprattutto scene di sesso anale. Poi set fotografico con tutti gli attori e, infine, un’ora e mezza di sesso».
Cosa succede dietro le quinte?
«Dipende. La gente che guarda i porno vede solo persone che fanno sesso. La verità è che c’è un bel rapporto tra gli attori. C’è un ampio ricambio, soprattutto di ragazze, ma alla fine ci si rincontra e si arriva anche a stringere amicizie, lavorativamente parlando»
A cosa sta lavorando ora?
«Attualmente sono a Bologna, al club “Certe Notti”, impegnato a girare per una mia produzione, perché lavoro sì per altri, ma ho anche il mio giro. Ho fatto arrivare una ragazza da lontano, ha 19 anni, è adulta e vaccinata, ma sembra molto giovane. Quindi l’ho vestita da scolaretta e io ho interpretato la parte del professore cattivo».
Questa è (anche) l’era delle piattaforme virtuali con contenuti per adulti. Qualche considerazione?
«Il mondo amatoriale è in voga da molti anni ormai. È certo che le produzioni ufficiali sono danneggiate da piattaforme come OnlyFans eccetera, ma il porno è in costante cambiamento. Io, ad esempio, ho anche un canale Pornhub con la mia fidanzata e un OnlyFans, quindi se da un lato vengo danneggiato, dall’altro comunque riesco a guadagnare lo stesso. Oltretutto, le piattaforme funzionano in sinergia con i due maggiori siti, PornHub e XVideos, che sono in realtà i proprietari di tutte le produzioni. Se tu carichi un trailer di una scena su uno di questi siti, puoi anche effettuare un rimando alla tua pagina OnlyFans o altro. Un bel vantaggio, con tutte le visualizzazioni giornaliere che hanno».
Davvero il porno online è in mano a due colossi?
«Sostanzialmente, sì. Comprano tutte le produzioni maggiori, ma poi lasciano la gestione in mano a chi ce l’aveva prima e lavorano come hanno sempre lavorato. Semplicemente dividono gli addendi».
Ha mai dovuto combattere contro i tabù?
«Combattere, no. Non ho mai avuto esperienze troppo spiacevoli. certo è che l’Italia è un paese molto bigotto da questo punto di vista, al contrario di Germania, Ungheria o Repubblica Ceca (dove risiede ndr). Se dovessi prendere una casa in affitto i Italia, dicendo di essere un prono attore, non so se la trattativa andrebbe in porto senza intoppi. ovviamente, anche la mia famiglia non è che sia contentissima. però, per un uomo è molto più facile: sono più le volte che per strada ti fermano per farti i complimenti».
Una lunga carriera: momenti migliori e qualche attimo in cui si è sentito a disagio?
«Momenti intensi ne ho avuti troppi, adesso non mi viene in mente un episodio specifico (ride). Però, soprattutto le prime volte, bisogna combattere contro il nervosismo. Ho lavorato anche con Rocco Siffredi, che è un mito, e con lui, l’ansia da prestazione mi ha colpito e non ho performato al massimo. Rocco mi ha detto: “Non è andata, torna a casa”. Questo è un mondo spietato. Se un regista vede che non funzioni, non ti chiama più. Ora però, dopo dieci anni e oltre, riesco a gestire le situazioni».
Giudizio positivo sul mondo delle produzioni per adulti? O ci sono anche delle ombre?
«Il porno mi ha cambiato la vita. Sia economicamente che a livello personale, perché non mi devo più spaccare la schiena ogni giorno. Tuttavia, c’è un contraltare. Bisogna essere sempre sulla cresta dell’onda e non perdere un colpo, perché la competizione è spietata. Sia tra attori, che tra produzioni. Per cercare gli attori migliori, tenerseli, anche soffiarseli a vicenda a volte. Anche tra i performers, in realtà, c’è molta rivalità».
Davide Izetta