Lumini, fiori e un flash mob sul luogo del delitto per ricordare Sharon. Foto
Il messaggio delle nipoti: "Veglia sul tuo bimbo e sulla tua famiglia, non è un addio ma un arrivederci. Buon viaggio zia Sharon"
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Un flash mob per ricordare Sharon
"Siamo il grido di donne che non hanno più voce. Il femminicidio non è il nostro destino. Veglia sul tuo bimbo e sulla tua famiglia, non è un addio ma un arrivederci. Buon viaggio zia Sharon, ti vogliamo bene, un bacio". Questo è il testo di un messaggio ascritto a mano su un cartellone dalle nipoti di Sharon Micheletti, 30 anni, uccisa a colpi di arma da fuoco, domenica scorsa (13 giugno), in via Tenda, a Ventimiglia, e che laggiù stasera è tornata a rivivere in un flash mob organizzato dal mondo associazionistico locale e al quale hanno partecipato, oltre alla mamma di Sharon (Anna Scordo), gli abitanti del quartiere e gli amici della giovane.
Nel corso della manifestazione
si sono alternati al microfono i rappresentanti delle varie associazioni e anche il pastore valdese Jonathan Terino. Daniela Lorenzi dell'associazione Penelope (Donne del ponente per le pari opportunità) ha poi elencato i nomi delle 29 donne uccise dall'inizio dell'anno in Italia. "Oggi abbiamo letto i nomi di tutte le donne vittime di femminicidio dall'inizio dell'anno ad ora - ha affermato Daniela Lorenzi -. Un elenco troppo lungo e troppo triste, che dovrebbe finire così e invece purtroppo continuerà, perché questo è un fenomeno diffusissimo, trasversale e crudele e non potrà essere cambiato, fintanto non cambierà la cultura e l'atteggiamento di tutti nei confronti della parità di genere".
Laura Tibald dell'associazione Noi4You, di Bordighera, ha dichiarato: "Sono molte, per fortuna, le donne che si rivolgono ai nostri sportelli, nel senso che decidono di uscire finalmente dal tunnel di violenza fisica o psicologica e a volte anche di violenza economica, come il ricatto economico che è molto ricorrente o il timore di vedersi tolti i figli. Cerchiamo di stare al loro fianco, perché il senso di solitudine è peggiore, è quello che sconfigge ancora prima di iniziare a lottare".
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