Massacrato di botte in carcere: Scagni operato anche alla laringe, intubato fino a lunedì
Il quarantaduenne, che è fuori pericolo di vita, resterà intubato e in Rianimazione, fino a lunedì prossimo
Scagni resterà intubato fino a lunedì prossimo
E’ stato operato anche alla laringe, oltre che al naso, fratturato in più punti: Alberto Scagni, 42 anni, il detenuto condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione per l’omicidio della sorella Alice, avvenuto nel maggio 2022, massacrato di botte nella tarda serata di mercoledì da due detenuti magrebini che erano con lui in cella, nel carcere di Valle Armea a Sanremo.
Il quarantaduenne, che è fuori pericolo di vita, resterà intubato e in Rianimazione, fino a lunedì prossimo, quando il primario Giorgio Ardizzone, assieme all’equipe di medici che ha seguito il caso, scioglierà la prognosi.
A operare Scagni a naso e laringe è stato il primario di Otorinolaringoiatria, Marco Giudice
Le lesioni al collo e alla testa sarebbero state provocate dalle sediate e dai calci e pugni con cui è stato assalito; al momento infatti viene esclusa l’ipotesi dello strangolamento. Sembra che i due detenutiche lo hanno aggredito, ora accusati di tentato omicidio e sequestro di persona, si trovassero in carcere per episodi di violenza sessuale ed avrebbero agito sotto l’effetto dell’alcol ottenuto dalla macerazione della frutta in cella.
Fabrizio Tenerelli