Massacrò a sprangate il cane Rufus: condannato a tre mesi di reclusione
In supporto alla famiglia, come parte civile, LNDC Animal Protection. Il presidente Rosati "Vittoria a metà"
Sono passati sei anni da quando M.M ha sfondato la scatola cranica di Rufus con una spranga. Il cane della famiglia Privitera è morto così, nel dicembre 2016, per mano del vicino di casa. Un atto spietato e ingiustificato che ha portato da subito la famiglia a chiedere l’autopsia e a denunciare il fatto, sconvolta da questa azione criminale.
Racconta così il legale dell’Associazione, Avv. Michele Pezone, l’intervento di LNDC Animal Protection nella vicenda:
“In questo processo ci siamo costituiti come parte civile perché siamo stati contattati dai proprietari di Rufus, per il tramite del loro legale Avv. Mauro Gradi. Ci è stato chiesto di dare un significativo supporto alle loro ragioni, cosa che abbiamo prontamente fatto al fine di rendere giustizia al povero Rufus, massacrato senza pietà”.
Pochi giorni fa l’imputato è stato condannato dal Tribunale di Imperia per animalicidio a 3 mesi di reclusione, tenuto conto della riduzione di un terzo, data la scelta dell’imputato del rito abbreviato.
"Una vittoria a metà"
Commenta la sentenza Piera Rosati, Presidente di LNDC Animal Protection:
“Purtroppo anche in questo caso si tratta di una vittoria a metà. Sono anni che ci battiamo perché la legge n. 189 del 2004 sui maltrattamenti venga riesaminata, perché questi criminali alla fine non scontano mai le pene per intero. Le condanne devono essere esemplari e stiamo lavorando strenuamente perché le cose cambino. Voglio ricordare che da pochi giorni la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi sono entrati nella nostra Costituzione. Siamo fiduciosi che queste nuove parole non rimangano lettera morta, per questo continueremo a lottare affinché tutti gli animali ricevano la tutela che meritano e possano vivere una vita dignitosa, liberi da ogni sofferenza, dobbiamo fare in modo che chi commette reati a danno degli animali venga punito come merita”.