Migranti e sospensione Schengen in Francia, per il vescovo sono 8 anni di illegalità
“L’11 giugno 2015 il Governo francese ha sospeso gli accordi di Schengen e ripristinato i controlli alla frontiera"
L'attacco del vescovo Suetta al blocco della frontiera franco italiana
“L’11 giugno 2015 il Governo francese ha sospeso gli accordi di Schengen e ripristinato i controlli alla frontiera. Tale decisione, rinnovata di 6 mesi in 6 mesi, perdura tuttora e continua a produrre conseguenze molto negative, innanzitutto nei confronti delle persone migranti in viaggio, ma indirettamente anche verso la Città di Ventimiglia”.
Lo comunica il vescovo della diocesi di Ventimiglia e Sanremo, Antonio Suetta, in una nota stampa dal titolo: "2015-2023: frontiera franco-italiana - 8 anni di ‘Illegalità’". Dura la presa di posizione del vescovo: “Al confine è infatti sistematica la richiesta dei documenti, ma solo a chi ha la pelle scura, con il conseguente respingimento e la permanenza in città per uno o più giorni. Ma tutto ciò in questi anni non ha fermato le persone migranti, le ha portate a rivolgersi ai trafficanti oppure a rischiare la vita per evitare i controlli; purtroppo sono decine le vittime: folgorate sui tetti dei treni, cadute dalle montagne, investite sull’autostrada…”.
Secondo Suetta, la decisione del Governo francese risulta ancora più “stridente”
da quando è iniziata la guerra in Ucraina in quanto ai profughi ucraini è riconosciuto il diritto a muoversi all’interno dell’Unione Europea e a scegliere in quale Paese rifugiarsi. “Una ulteriore conferma dell’illegittimità della sospensione degli accordi di Schengen è venuta il 26 aprile scorso dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea, chiamata ad esaminare il ricorso di una persona migrante proveniente dalla Slovenia, costretta a mostrare il passaporto alla frontiera in quanto l’Austria tra il 2015 e il 2017 aveva ripetutamente sospeso la libera circolazione delle persone prevista dalla normativa Shengen”.
La Corte di giustizia dell’Unione Europea è intervenuta per ribadire che tale sospensione
“non può superare una durata massima totale di sei mesi” salvo eccezioni motivate da ragioni diverse dalle precedenti. “La Corte - ancora il Vescovo - ricorda che il codice frontiere Schengen pone il principio secondo cui le frontiere tra gli Stati membri possono essere attraversate in qualunque punto senza che siano effettuate verifiche sulle persone, indipendentemente dalla loro nazionalità. Si tratta qui di una delle principali conquiste dell’Unione, ossia la creazione di uno spazio di libera circolazione delle persone, senza frontiere interne. Pertanto, il ripristino del controllo alle frontiere interne dovrebbe costituire un’eccezione e una misura di ultima istanza“. A livello locale, Suetta auspica che, in attesa che le scelte in ambito europeo cambino: “Si continui nella buona prassi di dare assistenza ai migranti come recentemente confermata anche dalla istituzione dei “Pad” (punti di assistenza diffusa) in collaborazione con la Prefettura, il comune di Ventimiglia e le Associazioni di Volontariato”.
Fabrizio Tenerelli