Migranti sulla ferrovia: ditta minaccia di sospendere lavori parcheggio a Ventimiglia
I tecnici hanno scritto al Comune, lamentando la presenza nell’area, e in un edificio interno, di un dormitorio per migranti
La ditta scrive al Comune e minaccia di sospendere i lavori
I tecnici responsabili della ditta che sta eseguendo il maxi parcheggio da circa 850 posti auto nelle aree ferroviarie di corso Genova, a Ventimiglia, hanno scritto al Comune, lamentando la presenza nell’area e in un edificio interno di un dormitorio per migranti che ostacola i lavori. Nella stessa missiva si chiede anche un urgente intervento delle forze dell’ordine, pena la sospensione dei lavori.
“Con la presente si comunica che sono iniziati i lavori di pavimentazione delle aree parcheggio nel lato est dei terreni ceduti dalla ferrovia con durata valutata circa sette giorni lavorativi - si legge nella missiva, a firma dell’ingegnere Enrico Grosso e del geometra Sauro Schiavolini -. Successivamente la prosecuzione del lavori comporterà la realizzazione della scala di accesso al parcheggio in prossimità di via Dante e il completamento dei parcheggi fino a raggiungere il fabbricato esistente, al fine di predisporre i locali tecnici necessari per l'impianto fotovoltaico e quello di telesorveglianza”.
La situazione è piuttosto critica
Nella lettera si fa presente che: “Attualmente, come ben noto, l’edificio, pur essendo all'interno del cantiere, è sempre utilizzato come dormitorio da un gruppo di migranti, circa una quindicina di persone, che in più momenti della giornata si spostano nell'ambito delle aree di lavoro. E’ evidente che la situazione non può più essere tollerata in considerazione delle nuove opere che andremo a realizzare prossimamente, con movimentazione di mezzi d'opera e di materiale di scavo che dovrà essere accatastato in più punti, analogamente l'impresa dovrà avere accesso esclusivo al fabbricato per predisporre i locali tecnici sopra richiamati”.
I tecnici sottolineano pure, che non è possibile eseguire in sicurezza ulteriori lavorazioni in cantiere “con la presenza di persone estranee che transitano a gruppi o da sole a qualsiasi ora e momento della giornata lavorativa e l'impresa giustamente manifesta grandi perplessità sulla prosecuzione del lavori in questa situazione difficile”.
Patti chiari con il Comune
La ditta richiede, quindi, un “intervento decisivo e immediato delle forze dell'ordine per allontanare definitivamente e in modo permanente queste persone dall'ambito del cantiere, in particolar modo dall'edificio attualmente utilizzato come dormitorio”, facendo presente che: “in difetto il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza in corso d'opera, in pieno accordo, dovranno sospendere a tempo indeterminato le lavorazioni del cantiere con tutte le problematiche connesse”.